Dopo la strage di Charlie Hebdo il presidente del comitato organizzatore di Euro 2016, Jacques Lambert, aveva già ammesso che l’evento avrebbe potuto rientrare tra gli obiettivi dei terroristi. Ma ora che è stato violato il tempio del calcio francese, per il 67enne ex prefetto ed ex capo di gabinetto ai tempi del governo Mauroy la priorità è diventata proprio quella: salvare il campionato europeo della prossima estate, la cui eventuale cancellazione equivarrebbe a un’ammissione di impotenza di fronte ai terroristi. La risposta di un torneo senza incidenti, invece, diventerebbe una vittoria della Francia intera. In un’intervista all’Equipe Lambert si è detto contrario alle reazioni emotive. «Siamo in una situazione di guerra, ma niente panico: sarebbe riconoscere che chi ci attacca ha ragione di farlo. La sicurezza era già per noi il capitolo più importante e lo è a maggior ragione ora».
Per la prima volta l’Europeo ospitato dalla Francia si avvicinerà per dimensioni al Mondiale: un mese di durata (10 giugno-10 luglio), 51 partite in 10 città, 24 squadre partecipanti, 2,5 milioni di biglietti in vendita. Servirà una quantità di uomini e di mezzi senza precedenti: per la sicurezza del Mondiale brasiliano del 2014 furono spesi 700 milioni di euro, per le Olimpiadi di Londra 2012 un miliardo e mezzo. Il livello di allerta è salito a 1, il massimo grado. La natura del terrorismo in questione e il numero dei turisti previsti (8 milioni) rendono tuttavia particolarmente vulnerabili le fan-zone, dove si raduneranno i tifosi attorno ai maxi-schermi: per difenderle, verranno reclutate decine di migliaia di agenti privati.
L’allarme terrorismo non ha al momento portato al rinvio dei due prossimi appuntamenti Uefa proprio a Saint-Denis: il workshop sui biglietti del 25 novembre tra le 24 federazioni e soprattutto il sorteggio del 12 dicembre. Né si temono ufficialmente contraccolpi sulla vendita dei biglietti e sugli introiti (a Euro 2012 sfiorarono il miliardo e 400 milioni, di cui 815 dai diritti tv). Se però il 10 giugno scorso il presidente Hollande celebrò Euro 2016 con Platini, presidente dell’Uefa poi sospeso per lo scandalo Fifa, 5 mesi dopo il calcio evoca alla Francia pensieri ben più cupi.