Crisi Parma – Manenti aveva tempo fino alla mezzanotte dì ieri per evitare i 5 punti di penalizzazione in campionato, un -2 per l’insolvenza di novembre e -3 per la recidiva, che verranno scontati o in questa stagione o nella prossima, e, invece, il neo patron del Parma non è riuscito a far arrivare i soldi necessari per coprire le insolvenze del club emiliano.
“I bonifici sono in viaggio e arriveranno in tempo”. Così aveva rassicurato ieri Manenti a chi non credeva che i ducali sarebbero riusciti a risolvere i loro problemi finanziari. Anche Fiorenzo Alborghetti, l’uomo delle cartiere Pigna che sta aiutando il patron di Mapi a salvare il Parma Calcio dalla possibile messa in mora, aveva creduto alle sue promesse. A Calcio&Finanza Alborghetti ha dichiarato che Manenti lo aveva rassicurato dell’arrivo dei bonifici. “Mi ha assicurato che i soldi stanno arrivando. Dobbiamo solo aspettare i tempi della burocrazia bancaria“. Quando, invece, gli diciamo che a Collecchio è arrivato l’ufficiale giudiziario per il pignoramento dei beni Alborghetti risponde: “Io ne so quanto voi. Se è arrivato l’ufficiale giudiziario stiamo parlando di cose vecchie e non legate alla nuova proprietà. Io sono come San Tommaso, ma se Manenti non rispettasse ciò che ha detto in conferenza stampa bisognerebbe prenderlo e portarlo via. Io credo che lui stia lavorando per salvare il Parma”.
Oggi ci sarà un incontro tra l’AIC e i giocatori del Parma per capire come agire nei confronti del club emiliano. Manenti è certo che i calciatori non chiederanno la messa in mora, ma se oggi non arriveranno i bonifici la situazione si fa molto complicata. “Stiamo lavorando per ricostruire la società“, ha aggiunto Alborghetti. “Il mio compito è quello di mettere in condizioni Manenti di lavorare bene. Avere delle solide basi sulle quali portare avanti il nuovo progetto. Io mi fermò lì, il resto lo dovrà fare lui”.