Chi è Datò Noordin, tycoon malese che vuole il Bari, stregato dal made in Italy

Chi è Datò Noordin – Grande appassionato di made in Italy, oggi pronto a sedurre Bari. Il malese Datò Dr Noordin Ahmad potrebbe presto diventare il nuovo azionista di riferimento della Fc…

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Chi è Datò Noordin – Grande appassionato di made in Italy, oggi pronto a sedurre Bari. Il malese Datò Dr Noordin Ahmad potrebbe presto diventare il nuovo azionista di riferimento della Fc Bari 1908, come segno d’amore nei confronti di un Paese che adora. Per ora, dell’uomo d’affari malese si conoscono gli stretti legami con la città di Roma, cementificati da un giro di amicizie che spaziano dal mondo della cultura, della moda e degli affari. Chi lo conosce definisce Noordin “un imprenditore che può contare su solidi rapporti con il governo malese”. L’idea di puntare sulla squadra di calcio pugliese gli sarebbe venuta a inizio gennaio, passeggiando nella Formello di Claudio Lotito accompagnato dall’avvocato romano Grazia Iannarelli, sua amica personale e passepartout nella vita della Capitale.

A fine novembre 2015, per un party di beneficenza a Kuala Lumpur, Noordin ha fatto atterrare nel sud-est asiatico una delegazione made in Italy della Compagnia nazionale di danza storica: alla presenza del re e della regina della Malesia, gli ospiti sono stati deliziati dal bel canto italiano e da brani tratti dal Gattopardo, messi in scena dai ballerini romani. A far incontrare l’imprenditore malese e la Compagnia era stato l’avvocato Iannarelli che tempo prima lo aveva invitato ad una festa privata al Grand Hotel San Regis di Roma, come racconta uno degli organizzatori dell’evento.

Noordin, 56 anni e tre figli, sembra essere un uomo molto concreto: in 15 giorni ha organizzato il tour malese della Compagnia e ci ha messo pochi mesi ad investire in una giovane casa di moda della Capitale, la Luigi Borbone, dopo essere stato colpito dalla bellezza di un abito bianco. “Farò di lui il nuovo Christian Dior”, ha detto a Milano Finanza Fashion proprio nei giorni in cui raggiungeva l’accordo con Borbone: a febbraio ha rilevato il 70% della società, come ha spiegato oggi lo stesso stilista a CF – Calcio e Finanza.

Chiudere l’affare-Bari (si parla di 12 milioni per la metà) potrebbe essere più complicato, anche se fonti pugliesi sottolineano come, se la firma va messa, bisogna farlo in fretta: “Entro domenica, prima del consiglio di amministrazione di lunedì 11 aprile”. Quel giorno il Bari riprenderà a guardare i conti dell’esercizio in corso, ma soprattutto dovrà affrontare la ripartizione delle competenze dopo l’ingresso in società di Cosmo Giancaspro che da dicembre è socio di Gianluca Paparesta al 5%.

La presenza dell’imprenditore molfettese non sarebbe un ostacolo all’eventuale cessione del club. Secondo la stessa fonte, infatti, al momento dell’accordo tra Paparesta e Giancaspro sarebbero stati siglati patti parasociali che permettono l’ingresso di nuovi investitori e regolano l’uscita di scena di chi fino ad oggi ha portato risorse economiche nelle casse biancorosse. Intanto, dall’entourage dell’avvocato Iannarelli, secondo voci di stampa tra i protagonisti della trattativa in virtù dei suoi rapporti di amicizia con Noordin, c’è silenzio: “L’avvocato non vuole fare nessuna dichiarazione”.