Claudio Lotito vuole lo stadio Flaminio per la sua Lazio. Il presidente del club biancoceleste non si è mai esposto così tanto sul progetto, con dichiarazioni che faranno sicuramente sognare i tifosi: «Devono stare tranquilli, lavoriamo in silenzio per evitare sabotaggi. In giro per la città ci sono tanti cartelli “lavori in corso”, tra poco apparirà anche quello per il nostro stadio» .
Non nomina direttamente il Flaminio, ma – scrive La Repubblica – il riferimento è evidente: un anno e mezzo fa ha ricevuto tutta la documentazione per l’impianto abbandonato ormai dal 2011. Sa la materia e come superare gli ostacoli (capienza, copertura e parcheggi), ora deve fare il proprio passo. Il Comune è ben disposto, l’assessore allo Sport Alessandro Onorato l’ha sempre ribadito, dando alla società la massima disponibilità a patto di avere un progetto concreto.
Il patron-senatore sembra essersi definitivamente convinto, i vincoli di tutela sono giudicati superabili. Il progetto è da 48mila posti e tutta la città ne beneficerà, questa è la sua promessa. «Nel 2004 presentai un’idea che oggi poteva essere un fiore all’occhiello per la città: con l’approdo sul battello, uno svincolo stradale, la stazione ferroviaria dentro lo stadio. Mi venne detto che Lotito voleva fare una speculazione. Oggi questi rischi non ci sono, cercherò di presentare un recupero di una situazione che rappresenta un orgoglio per i romani, soprattutto laziali, e sulla base di questo sperando che ci siano le condizioni tecniche, perché sono convinto che a livello politico il sindaco sia favorevole perché è una persona di buon senso».
In Campidoglio la Lazio troverà sponda fertile su questo fronte, parola del sindaco Gualtieri: «Sono contento di aver ascoltato l’impegno del presidente Lotito per il progetto sullo stadio della Lazio. Giustamente ha fatto una distinzione tra l’aspetto tecnico e politico. A livello politico ha ragione: questa Amministrazione è d’accordo. State sicuri che quando sarà presentato il progetto, lo valuteremo con la massima apertura».