Fra le varie norme che il governo valuta di introdurre per il sistema calcio c’è da sempre, per volontà del ministro Andrea Abodi, una nuova commissione per controllare i costi affrontati dalle varie società. Uno strumento che, nelle intenzioni dell’esecutivo, dovrebbe ridurre le perdite dei club e rendere il sistema tutto più virtuoso.
Come riporta l’edizione odierna de Il Fatto Quotidiano, dopo l’annuncio di Abodi dello scorso maggio, seguito da mesi di polemiche legati anche ai costi della nuova commissione (3,5 milioni di euro all’anno), di passi in avanti ce ne sono stati pochi.
Proprio per questo, il governo è ormai rassegnato che la nuova commissione non sarà operativa entro la nuova stagione e quindi a valutare le varie iscrizioni al prossimo campionato di Serie A sarà ancora la Covisoc, cioè il vecchio organismo della FIGC, che il governo avrebbe voluto sostituire.
La nuova commissione, nelle intenzioni dell’esecutivo, avrebbe avuto poteri di ispezione e acquisizione di documenti, dare pareri, formulare correttivi, spulciare non solo i bilanci ma anche le proprietà dei club. A formarla sette esperti con mandato di sette anni, tra cui i presidenti di Inps e Agenzia delle Entrate, con un numero uno e segretario di nomina governativa.
La manifestazione di interesse si è chiusa lo scorso ottobre con un percorso precedente di scrematura delle candidature, verifica dei requisiti e i conflitti di interessi con le società. Gli sport professionistici dovevano proporre due nomi, che dovrebbero essere alla fine Alessandro Annessa per il basket e Francesca Di Donato per il calcio, nonostante il presidente della FIGC, Gabriele Gravina, abbia anche provato la via della diplomazia per mandare in soffitta il progetto della nuova commissione ritenendo la Covisoc più che all’altezza del compito che sta svolge da anni. Trovando in questo l’appoggio di UEFA e FIFA, preoccupati che il calcio italiano possa perdere la propria autonomia e vada incontro a una esclusione dalle due organizzazioni. Situazione che tutti vogliono evitare, specialmente i club, che si sono irrigiditi fin da subito nei confronti della commissione.
Dal governo fanno sapere, che dopo le consultazioni politiche, la rosa dei nomi è definita ed entro fine mese inizierà il percorso di nomina. Ma tra passaggi parlamentari, regolamento, sede, il tempo utile per vederla già all’opera in vista della nuova stagione, che inizia il 1° luglio, è sempre meno visto che pareri e considerazioni sulle domande di iscrizioni devono essere preceduti da analisi e questo richiede tempo con il lavoro della commissione che avrebbe dovuto iniziare già da maggio, visto che entro il 30 aprile le società devono presentare le domande di iscrizione con il consiglio federale di giugno.
Secondo le nuove stime, la commissione dovrebbe insediarsi in primavera e avere circa un anno di ambientamento prima di iniziare i lavori per la stagione 2026/27 con un anno di ritardo rispetto alle prime indicazioni del governo che comunque ha intenzione di accelerare in queste settimane.