Nella giornata di ieri si è aperto un caso sul Genoa con A-Cap, la società statunitense che ha assunto il controllo di tutte le partecipate di 777 Partners in quanto creditore, ha rivendicato il controllo del club rossoblù, nonostante sia stato formalizzato il passaggio all’imprenditore romeno Dan Sucu, sottoscrittore dell’aumento di capitale da 40 milioni di euro approvato dal CdA.
Come riporta l’edizione odierna de Il Secolo XIX, una rivendicazione a cui il Genoa ha risposto con un secco comunicato: «Il Genoa Cricket and Football Club smentisce fermamente quanto riportato in data odierna da alcuni organi di informazione e si riserva di agire nelle sedi competenti per la tutela dei propri interessi e avverso la diffusione di notizie false o inesatte».
Nonostante queste schermaglie, il clima all’interno della società rossoblù è tornato molto sereno grazie all’intervento di Sucu, che si trova già a Genova e, dopo aver assistito all’allenamento della squadra di Patick Vieira, ha già incontrato il management rossoblù, compreso l’amministratore delegato Andres Blazquez. Una visita lampa, visto che il nuovo proprietario è già tornato a Bucarest. Il suo debutto al Ferraris è rinviato a gennaio, probabilmente per la partita contro il Parma il giorno 12.
Durante i suoi primi due giorni a Genova, Sucu ha incontrato la squadra e i dipendenti del club, visitato la Badia (che da gennaio ospiterà i giovani del settore giovanile), esaminato dati e relazioni e si è fatto aggiornare sul progetto stadio. «Avrò un incontro con la Sampdoria per discutere una possibile collaborazione sulla ristrutturazione del Ferraris», ha anticipato il patron. Sono ripresi anche i contatti con la Regione per i campi da costruire vicino a Villa Bombrini a Sampierdarena. Il nuovo proprietario ha chiesto «stabilità e continuità» per il futuro.
I retroscena sull’operazione Sucu-Genoa riportano di un blitz ben organizzato, frutto di mesi di valutazioni, ma concretizzatasi solo recentemente a causa della situazione critica del club. La crisi che aveva colpito prima 777 Partners e poi A-Cap ha reso necessario un intervento rapido, anche per garantire la continuità dell’accordo con l’Agenzia delle Entrate sulla rateizzazione del debito, rispettato fino a oggi ma bisognoso di ulteriori garanzie.
Poi, come già riportato, sono arrivate le dichiarazioni a Bloomberg di A-Cap direttamente dagli Stati Uniti, in cui la società ha definito «falsa» l’acquisizione del club da parte dell’imprenditore romeno. Blazquez ha risposto in modo chiaro: «Non temiamo azioni legali. Non si è trattato di una vendita, ma di un aumento di capitale. Sucu è il nuovo azionista di maggioranza. Tutto è stato fatto nel rispetto delle regole, è definitivo e registrato nel libro degli azionisti».
Blazquez ha poi spiegato: «C’era l’urgenza di completare la ricapitalizzazione entro la fine dell’anno. A-Cap aveva garantito nuove risorse entro gennaio, ma non ci sono state conferme. Per questo motivo, come CdA, abbiamo deciso di accelerare la ricerca di nuovi investitori». Tra i soggetti interessati, oltre a un gruppo spagnolo e un family office con esperienza nello sport, Sucu si è dimostrato il più deciso a concludere l’operazione, esaminando attentamente i conti e agendo in tempi brevi.
L’operazione ha previsto un aumento di capitale di 40 milioni di euro, che ha permesso all’imprenditore romeno di acquisire il 77% delle azioni del club, utilizzando capitali propri. Questo intervento ha messo il Genoa al riparo dai procedimenti legali legati a 777 Partners e A-Cap. «Si tratta di un’operazione solida, pianificata nei minimi dettagli con i nostri legali. Le nuove azioni emesse non sono in alcun modo attaccabili», ha sottolineato Blazquez, aggiungendo: «Ogni passaggio è stato comunicato agli azionisti, incluso quello approvato dal CdA, spiegando le motivazioni. La priorità era e resta la salvaguardia del Genoa».
Il club si è avvalso della consulenza dello studio legale Bonelli Erede, mentre Sucu ha lavorato con White & Case LLP, un importante studio internazionale con sede a Milano. Come di consueto in questi casi, i membri attuali del CdA hanno rimesso il mandato nelle mani del nuovo proprietario. Tuttavia, Sucu ha chiesto loro di proseguire nel lavoro e il Consiglio ha cooptato, oltre a lui, anche i suoi collaboratori Razvan Rate, Golea Cosmin Ovidiu. In futuro, Sucu dovrebbe assumere la carica di presidente del club.
«Ha grandi ambizioni e vuole creare un gruppo multiclub con basi solide. È la scelta giusta per garantire la sicurezza del Genoa», ha commentato Blazquez. Intanto, in Romania si parla del possibile coinvolgimento di altri imprenditori romeni, come i fratelli Paval, fondatori della catena Dedeman e con un patrimonio di 3,2 miliardi di euro, o Florin Talpes, proprietario di Bitdefender, colosso della sicurezza informatica.