Edoardo Bove si opera: sì al defibrillatore, difficile il ritorno in Serie A

L’intervento verrà effettuato presso l’Unità di terapia intensiva cardiologica dell’ospedale Careggi dove il centrocampista viola si trova ricoverato da mercoledì scorso.

Bove operazione cuore
(Foto: Gabriele Maltinti/Getty Images)

A nove giorni dal malore accusato in campo, al minuto 17 di Fiorentina-Inter, per il quale ha rischiato la vita, Edoardo Bove si sottoporrà nella giornata odierna ad un intervento per l’impianto di un defibrillatore sottocutaneo. L’intervento verrà effettuato presso l’Utic, l’Unità di terapia intensiva cardiologica dell’ospedale Careggi dove il 22enne centrocampista viola si trova ricoverato da mercoledì scorso. Si trova lì dopo aver lasciato la Terapia intensiva del Pronto soccorso in cui fu ricoverato d’urgenza.

Secondo il protocollo sanitario per poter lasciare l’ospedale – e le dimissioni di Bove potrebbero avvenire fra giovedì e sabato prossimi – è necessario l’inserimento del defibrillatore in quanto è stato riscontrato a Bove un problema di natura cardiaca, un’aritmia ventricolare. Tuttavia, gli esami per capire le cause sono ancora in corso: anche in questi giorni il giocatore ha effettuato diversi accertamenti e test. I medici vogliono avere un quadro clinico preciso.

Intanto, stando a quanto appreso da fonti vicine alla Fiorentina, il defibrillatore da impiantare è removibile e dunque Bove – una volta raccolti tutti i risultati degli esami svolti – potrà decidere anche di toglierlo in totale autonomia. Ciò che più conta al momento è la salute, ma l’impianto di un apparecchio rimovibile potrebbe lasciare spiragli riguardo il prosieguo della carriera in Italia dove, come è noto, le normative in materia sono più ristrettive rispetto all’estero.

Tuttavia, dopo quanto accaduto al centrocampista e indipendentemente dalla natura del defibrillatore, la strada verso la Serie A è destinata a chiudersi perché di norma non si concede l’idoneità in questi casi. Molte porte in campionati esteri sono aperte e, soprattutto adesso, il defibrillatore è la soluzione migliore per la salute del calciatore e il resto sembra non contare. Ci sarà tutto il tempo per fare le valutazioni e riflessioni del caso.

Il danese Eriksen, colpito da un arresto cardiaco durante una gara con la Nazionale, quando militava nell’Inter, ha potuto riprendere a giocare, una volta impiantato un pacemaker, in Inghilterra, in Premier League. La situazione di Bove, sempre attorniato dall’affetto dei genitori Giovanni e Tanya e della fidanzata Martina, però è ritenuta diversa; per questo si sono resi necessari ulteriori accertamenti.

In tutto questo periodo sono state tante le manifestazioni di affetto e vicinanza, a partire dai compagni di squadra che insieme al tecnico Raffaele Palladino hanno fatto di continuo la spola con l’ospedale e a questo punto lo aspettano preso al Viola Park. Intanto ieri i compagni gli hanno dedicato la vittoria sul Cagliari, l’ottava di fila in campionato, conquistata con una rete dell’amico Cataldi che così gli aveva promesso.