Lega Serie A, Simonelli sempre in pole ma Lotito e Cairo tengono aperta la partita sul presidente

Fumata grigia nella prima assemblea elettiva: il fronte pro-Simonelli da 15 club passa a 13. E molto ruota sull’ipotesi incandidabilità paventato da un parere legale.

Lega Serie A
(foto CF - Calcioefinanza.it)

Ezio Simonelli resta sempre in pole per diventare il nuovo presidente della Lega Serie A, ma il fronte che spingeva per la nomina del commercialista ha perso due pedine al momento del voto. I 15 club infatti che sembravano pronti a votarlo sono diventati 13 oggi durante la prima assemblea elettiva convocata nella sede di via Rosellini. Ridando un minimo voce anche al fronte dei contrari guidato in particolare da Claudio Lotito.

«Ottimismo», è l’unica parola quasi urlata dal presidente dell’Inter Giuseppe Marotta alla richiesta da parte dei giornalisti presenti di un commento sulla giornata di oggi. Lotito, invece, si è trincerato dietro a un semplice «no, no» ad una domanda sull’assemblea. I tredici voti non sono infatti bastati al fronte guidato dalle big per arrivare subito all’elezione al primo colpo, in quello che sarebbe stato sostanzialmente un unicum nella storia della Lega (c’è chi come l’attuale numero uno Lorenzo Casini è stato eletto alla terza assemblea col quorum sceso a 11 voti e proprio con soli 11 voti a favore). Niente di completamente inatteso, insomma, con la candidatura di Simonelli che resta forte dei 13 voti a favore arrivati.

Nelle ultime settimane si era compattato un gruppo di squadre attorno al nome di Simonelli, un fronte guidato da Atalanta, Inter e Juventus e di cui facevano parte anche Bologna, Venezia, Udinese, Roma, Como, Parma, Fiorentina, Monza, Genoa, Cagliari, Milan e Torino. Dall’altre parte, si erano schierate invece Lazio, Napoli, Verona, Empoli e Lecce. Rispetto ai 15 club emersi nei giorni scorsi, quindi, due si sono tirati indietro. Uno sembrerebbe essere il Torino di Urbano Cairo, che avrebbe puntato l’attenzione in particolare sul tema dell’ineleggibilità di Simonelli. Nei giorni scorsi Casini infatti ha chiesto un parere al giurista Natalino Irti sul tema in particolare dell’indipendenza del presidente della Lega Serie A. Un parere in cui viene sottolineato di fatto come chi si candida a presidente debba essere indipendente, ovverosia non avere «alcun rapporto a qualsiasi titolo con le Società Associate, e/o con gli azionisti di riferimento e le controllate delle Società Associate, e/o con il gruppo di appartenenza delle Società Associate, e/o con altra Lega professionistica». Inoltre, in particolare, viene sottolineato come non basti dimettersi dopo l’eventuale elezione, ma serva di fatto non essersi già dimesso prima di poter essere candidato.

Presidenza Serie A, le cariche di Simonelli

In questo momento, tra le cariche di Simonelli sono presenti alcuni rapporti con la galassia Fininvest, la holding attraverso cui la famiglia Berlusconi controlla il Monza così come Mediaset e le altre società della galassia. In particolare, le cariche sono le seguenti:

  • Membro del Collegio Sindacale di Mondadori;
  • Presidente del Collegio Sindacale di Mediaset;
  • Sindaco supplente di Fininvest.

Inoltre, tra gli altri ruoli in ambito sportivo, Simonelli è anche presidente del Collegio Sindacale della Branchini Associati Spa (la società del noto procuratore Giovanni Branchini) e di Sisal.

In particolare però sarebbero i ruoli legati a Fininvest che, alla luce del parere legale, hanno portato in particolare Cairo a chiedere tempo: d’altronde, il patron del Torino si ricorda le polemiche e il caos che precedette e seguì la nomina a presidente di Lega di Gaetano Miccichè nel 2018, all’epoca nome portato da lui in via Rosellini in quanto già membro del CdA di RCS. Un tema di incandidabilità che portò anche alle dimissioni dello stesso Miccichè, dopo l’apertura di una indagine da parte della giustizia sportiva. E non è da escludere, così, che il nome di Draghi nell’urna sia stato messo dallo stesso Cairo, anche per distinguere il proprio mancato voto per Simonelli rispetto al fronte dei contrari, seppur rimanga l’ipotesi di una goliardata da parte di qualche dirigente.

La soluzione per evitare qualsiasi tipo di problema per Simonelli non potrà che essere quella di dimettersi da tutte le cariche in contrasto con lo Statuto. Intanto, però, Lotito e il suo fronte hanno guadagnato tempo (dimostrando anche che tutto comunque deve passare da lui in Lega, almeno fino alla terza votazione) e anche un voto, considerando che oltre a Cairo c’è stato anche un altro club che ha votato diversamente rispetto alle indiscrezioni della vigilia, società su cui circolando diverse ipotesi. La prossima assemblea è stata convocata per il prossimo 20 dicembre: serviranno comunque 14 voti a favore per essere eletto, con il quorum che scenderà a 11 preferenze solo a partire dalla terza assemblea prevista per gennaio.

Presidenza Serie A, l’importanza della prossima assemblea

Sarà comunque una assemblea molto importante nei numeri: se Simonelli dovesse perdere ulteriormente consenso, la partita per la presidenza rischierebbe di riaprirsi definitivamente e complicarsi molto. Se invece il fronte a favore del commercialista classe 1958 dovesse tenere botta, allora sarebbe sostanzialmente chiusa, considerando che poi dalla terza assemblea elettiva il fronte comune che lo appoggia sarebbe già sicuro di avere i voti a disposizione per farlo eleggere. Anche se il rischio è sempre quello di entrare nel conclave da Papa e uscire da Cardinale.

Sullo sfondo poi rimane il tema delle altre cariche. Dopo la fumata grigia su Simonelli, la decisione dei club è stata quella di rimandare anche le votazioni sugli altri ruoli di vertice, a partire dall’amministratore delegato: le società si erano dette d’accordo nell’inserire 20 schede bianche nella votazione per il nuovo ad, ma qualcuno ha comunque voluto scrivere il nome dell’attuale ad Luigi De Siervo (due voti) e dell’ex presidente Beretta (un voto). Per le altre cariche, la decisione è stata quella invece di lasciare la stanza per far venire meno il quorum dei presenti, rinviando tutto quindi alla prossima assemblea.