Taglio del canone del 20% all’anno con azzeramento della tassa entro cinque anni, aumento di un punto percentuale del tetto pubblicitario e presto un’altra battaglia che punta ad una sforbiciata sui benefit per i manager dell’azienda di viale Mazzini: sulla Rai la Lega non molla. Dopo aver incassato il ko all’emendamento presentato al dl fiscale in commissione Bilancio al Senato e respinto grazie ai voti dell’opposizione ma anche di Forza Italia, il partito di via Bellerio rilancia.
Lo fa – scrive Il Messaggero – con Stefano Candiani, primo firmatario di una proposta di legge che ha già fatto fibrillare la maggioranza alcuni mesi fa e provocato la rabbia di Piersilvio Berlusconi. Il deputato ripropone la proposta di legge sui tetti pubblicitari che «punta gradualmente a liberare gli italiani dal canone, una tassa odiata, dando opportunità di crescita all’azienda Rai».
La Lega, afferma ancora Candiani «è pronta anche a trasformare la proposta di legge in emendamento a qualsiasi altro provvedimento». Si tratta di «una proposta. Ognuno è libero di fare le proposte che crede. Poi devono essere approvate», taglia corto il leader di Forza Italia, Antonio Tajani. La volontà degli azzurri è quella di non andar più dietro alle polemiche. Mentre i leghisti continuano ad accusare sottotraccia il partito
Lo scontro sulla Rai rischia di impattare pure sul destino della governance, considerando che FI ha puntato su Simona Agnes per la presidenza ma la partita resta bloccata e potrebbe avere tempi lunghi. Perché il Movimento 5 stelle non apre e perché, sussurra un big della Lega, «al nuovo ad Rossi va bene così».