Lazio, i dubbi dell'Auditorium sul progetto per il nuovo Flaminio

L’allarme è stato lanciato dalla Fondazione Musica per Roma che regge l’Auditorium Parco della Musica, distante poche decine di metri proprio dall’impianto.

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Claudio Lotito (Foto: Marco Rosi - SS Lazio/Getty Images)

Il progetto della Lazio per il nuovo Flaminio ancora non c’è ma già incassa un primo parere negativo. E’ quello della Fondazione Musica per Roma che regge l’Auditorium Parco della Musica, distante poche decine di metri proprio dall’impianto. L’allarme di Musica per Roma – scrive Il Messaggero – è contenuto nel Bilancio 2023.

«Vanno infine segnalate le insidie e le criticità che verrebbero a determinarsi se si attuasse il progetto, in fase di valutazione da parte di Roma Capitale, di affidamento dello stadio Flaminio alla società sportiva Lazio che lo trasformerebbe in un impianto da utilizzare per eventi calcistici nazionali e internazionali, mettendo a rischio lo svolgimento regolare delle attività culturali realizzate in Auditorium, sia per la frequenza degli eventi sportivi che per l’impatto che essi avrebbero sulla viabilità, sui parcheggi e sull’acustica, e compromettendo sostanzialmente la mission statutaria di Musica per Roma», recita il documento.

L’inciampo non è di poco conto, soprattutto se si proietta sul progetto Lazio le prescrizioni e le richieste che sono state fatte dai Dipartimenti Mobilità e Urbanistica del Comune e dalla Soprintendenza, al progetto sul Flamimio presentato dal gruppo di imprese con Roma Nuoto. Prescrizioni e richieste legate all’impatto degli eventi calcistici «sulla viabilità, sui parcheggi e sull’acustica».

Il fatto è che Roma Nuoto prevede al massimo incontri di calcio femminile: 12-15mila spettatori. La Lazio, stando al patron Claudio Lotito, sarebbe su una fascia di spettatori superiore, intorno ai 50mila. E, ancora: l’Urbanistica comunale ha sottolineato la necessità che vi sia una variante al Piano regolatore per Roma Nuoto, ma ha anche chiesto a Roma Nuoto di ricalcolare i dati urbanistici su parcheggi e verde pubblico.

Da ultimo, la Soprintendenza che, praticamente a ogni riga del parere reso a Roma Nuoto, ha ribadito la totale intoccabilità della originarie strutture del Flaminio, ma ha anche richiesto approfondimenti archeologici tutto intorno il catino dell’impianto progettato da Pier Luigi Nervi. Da una parte Roma Nuoto ha concordato con il Campidoglio altri 9 giorni da oggi per presentare gli ultimi documenti richiesti prima che la conferenza di servizi si chiuda.

Dall’altra, dopo gli annunci sulla consegna a fine ottobre, poi a fine novembre, poi entro il 5 dicembre e ora entro il 15 dicembre, occorre comunque attendere che la Lazio formalizzi la propria proposta progettuale che, a questo punto, dovrà necessariamente tenere conto di quanto scrive l’Auditorium proponendo soluzioni che siano in grado di scongiurare i rischi paventati dalla Fondazione Musica per Roma.