Gravina: «Ho i numeri per la rielezione, ma non ho ancora deciso»

«Non ho ancora sciolto le riserve sulla mia ricandidatura. Avvierò un confronto che sarà aperto e sarà ispirato ai massimi principi della democrazia».

Gravina rielezione presidente FIGC
Gabriele Gravina (Foto: Vincenzo Lombardo/Getty Images)

«Non ho ancora sciolto le riserve sulla mia ricandidatura. Avvierò un confronto che sarà aperto e sarà ispirato ai massimi principi della democrazia. Dopo comunicherò la mia decisione. Ma a prescindere dal nome a me piacerebbe molto che ci fosse senso di grande unità, è già successo nel 2018 e i risultati si sono potuti constatare».

Così il presidente della FIGC, Gabriele Gravina, ha commentato la possibilità di ricandidarsi a numero uno della Federcalcio, rispondendo anche alla domanda se gli piacerebbe che ci fosse una candidatura unica. «Non sono insensibile ai dati, non mi sto facendo corteggiare. So di avere numeri importanti, la certezza del risultato c’è, il problema è un altro: capire se ci sono i presupposti per guidare la federazione con una serenità diversa e una prospettiva per il calcio italiano».

«In Serie A sta prevalendo finalmente un atteggiamento di collaborazione. È una questione di buon senso verso la tutela del calcio italiano. Queste 11 società, che spero diventino 20, sanno benissimo che quello che la Serie A ha chiesto, noi lo abbiamo riconosciuto anche se non era previsto da alcuna norma parlamentare», ha proseguito nel suo discorso Gravina, commentando la lettera degli undici club di Serie A prima dell’ultima assemblea di Lega che chiedevano di non procedere con il ricorso sull’assemblea statutaria dello scorso 4 novembre.

«Dopo aver concesso la piena autonomia con un’intesa forte, credo la Serie A debba essere soddisfatta. Ora non è momento dello scontro, ma di riflessioni politiche. Se non portiamo 4-5 provvedimenti in termini di progettualità legati alla sostenibilità, il calcio tra qualche anno vivrà un momento di implosione», ha concluso il presidente della Federcalcio.