Il via libera al cambio di statuto della FIGC arrivato ieri dal CONI, mossa quasi scontata da parte di Giovanni Malagò, non fa alto che far crescere l’attesa per il nuovo presidente federale in attesa di capire se l’attuale, Gabriele Gravina, scioglierà le sue riserve per una ricandidatura.
Come riporta l’edizione odierna de Il Corriere dello Sport, il destino dell’attuale presidente federale è comunque legato alla sua posizione davanti alla giustizia ordinaria, che vede Gravina al centro delle inchiesta su una compravendita di libri antichi legata a un appalto per dei diritti tv della Lega Pro, che nasce dalle carte del caso dossieraggio di cui Gravina, e molti altri, è vittima.
Quest’oggi alle ore 14.00 si terrà un ennesimo consiglio federale che annuncerà la data delle elezioni, previste a febbraio. Come detto, Gravina non ha ancora sciolto la riserva sulla ricandidatura, ma l’ampio sostegno del quale ha goduto il 4 novembre è un indizio concretissimo: potrebbe infatti stravincere.
Negli ultimi giorni, Gravina ha intrattenuto molti colloqui con società e componenti federali. E sembra che ci sia una schiarita sui rapporti con la Lega Serie B, con gli ultimi avversari che si annidano fra le fila del campionato maggiore. In prima fila ci sono Lazio, Napoli, Torino e Verona. Queste, oltre ad aver votato contro la sua proposta di modifica statutaria, questi club spingevano per portare avanti un’azione legale contro la federazione.
Un’ipotesi che è stata comunque sventata nell’ultima assemblea di Lega con la presa di posizione di 11 società (Atalanta, Bologna, Como, Fiorentina, Inter, Juventus, Monza, Parma, Roma, Udinese e Venezia) che hanno inviato delle lettere al presidente Lorenzo Casini. Se si votasse oggi, le 11 sorelle potrebbero portare i loro voti verso Gravina, oltre che sostenere in Lega un candidato diverso dall’attuale presidente, con Juve e Inter pronte a farsi promotrici del cambiamento al vertice della Serie A, ma non della FIGC.