Quest’oggi si è tenuta la conferenza di presentazione del Gran Galà del calcio presentato come sempre dall’Associazione Italiana Calciatori (AIC) e arrivato alla 12esima edizione che si terrà il 2 dicembre a Milano ed è relativa alla stagione 2023/24.
A margine della conferenza, il presidente dell’AIC Umberto Calcagno ha nuovamente parlato della situazione attuale legata a un calendario molto denso di partite e come questa stagione sia praticamente collegata alla prossima dal Mondiale per Club: «È una situazione che ormai si è incancrenita e sarà difficile uscirne in futuro».
«Basti pensare alla stagione che dovranno affrontare i calciatori di Juve e Inter – continua Calcagno –. Sarà un calendario che unirà questa stagione a quella successiva senza dimenticare le nazionali. È diventato insostenibile e secondo noi è un problema che si riflette sulla spettacolarità del calcio che offriamo, visto che non si può immaginare che un calciatore alla 50esima o 60esima partita sia fresco e determinante come alla 20esima o alla 30esima. Inoltre, credo si debba pensare alla salvaguardia dei nostri campioni che sono poi gli autori dello spettacolo che poi si riflette sul valore del nostro prodotto».
Calcagno che, domanda di Calcio e Finanza, ha approfondito dal punto di vista dell’AIC la situazione relativa al regolamento sui trasferimenti dopo la sentenza della Corte UE dei mesi scorsi in merito al caso Diarra-Lokomotiv Mosca: «Come AIC siamo insieme, in una posizione unitaria, agli altri sindacati dei calciatori di tutto il Mondo per una portata avanti dalla FIFPRO».
«Dopo la sentenza abbiamo scritto alla FIFA e ora, insieme alla World League, stiamo cercando di fare in modo che questa sia un’opportunità per migliorare le norme, visto che quelle attuali sono state dichiarate illegittime. Dobbiamo lavorare tutti insieme per trovare il giusto equilibrio nelle norme che andremo a fare», ha concluso Calcagno.