La Serie A ha confermato la sua spaccatura interna sui temi federali, emersa con forza durante l’Assemblea federale chiamata a votare sulla riforma dello statuto FIGC lo scorso lunedì. Nelle votazioni infatti è emersa la spaccatura tra due parti, con otto club che hanno votato contro la proposta di riforma presentata dal presidente della FIGC Gabriele Gravina e chi invece ha scelto di astenersi, andando di fatto contro l’indicazione del presidente di Lega Lorenzo Casini.
Come ha raccontato Calcio e Finanza nei giorni scorsi, in particolare, gli otto club in questione che hanno votato contro sono:
- Empoli
- Genoa
- Lazio
- Milan
- Monza
- Napoli
- Verona
- Torino
I dodici club che invece si sono astenuti, ponendosi di fatto sulla linea di Gravina, sono i seguenti:
- Atalanta
- Bologna
- Cagliari
- Como
- Fiorentina
- Inter
- Juventus
- Lecce
- Parma
- Roma
- Udinese
- Venezia
Una spaccatura che verrà verificata nei fatti nella giornata odierna, quando le società di Serie A si ritroveranno in assemblea in videoconferenza. L’unico punto all’ordine del giorno riguarda i temi federali, e nello specifico come replicare alla decisione dell’assemblea straordinaria che lo scorso 4 novembre ha finito per approvare il nuovo statuto proposto appunto da Gravina.
Un primo ricorso era stato depositato per far votare durante l’ultima Assemblea FIGC con i nuovi pesi elettorali in base al testo dell’Emendamento Mulé. Ora, tuttavia, i club dovranno decidere se proseguire nello scontro legale mettendo nel mirino in particolare il resto del nuovo statuto. Non è necessario, però, che venga deliberato dall’assemblea: il nuovo statuto, infatti, potrebbe anche essere impugnato da un singolo club, che potrebbe così muoversi individualmente.