San Siro, la valutazione dell’Agenzia delle Entrate: lo stadio costerà 200 milioni

Filtrano le prime indicazioni sul costo dell’impianto e delle aree circostanti per Inter e Milan: nei prossimi giorni la valutazione ufficiale.

Quanto costa San Siro
(Foto: Marco Luzzani/Getty Images)

Quanto costa San Siro? La cifra non è ancora ufficiale, ma stando a fonti governative la valutazione che l’Agenzia delle Entrate farà al Comune di Milano dell’impianto di San Siro e delle aree limitrofe individuate da Inter e Milan per la costruzione di un nuovo impianto ammonterà a 200 milioni di euro.

Lo scrive La Gazzetta dello Sport, spiegando che formalmente l’Agenzia – come raccontato da Calcio e Finanza – si esprimerà nei prossimi giorni, tra la fine di ottobre e l’inizio di novembre. Ma la cifra sarebbe già emersa, dopo le prime valutazioni, ed è compresa in una forbice tra i 170 e i 250 milioni. È uno step decisivo, l’ultimo atteso prima della formalizzazione della manifestazione d’interesse per l’acquisto.

Quanto costa San Siro? Le valutazioni di Inter e Milan

Sciolto il problema del vincolo, il nodo è in questa fase prettamente economico. I 200 milioni di valutazione come sarebbero presi dai due club. Secondo quanto filtra, il Milan riterrebbe alta questa cifra, mentre per l’Inter sarebbe un numero degno di essere approfondito. Magari più alto di quanto ritenuto congruo, ma comunque intorno al quale ragionare seriamente.

Per quanto riguarda invece l’Agenzia delle Entrate, ci sono due aspetti da segnalare. Il costo sarebbe “lordo”, alla cifra sarebbero infatti tolte tutte le spese a cui i club andrebbero incontro per quanto riguarda le opere pubbliche. Il secondo aspetto è che da Palazzo Marino hanno già più volte sottolineato che la valutazione non potrà essere oggetto di contrattazione. Non ci può essere trattativa del Comune di Milano con i club perché si tratta di beni erariali.

È ragionevole pensare che il Milan ritenga la somma eccessiva anche perché ha già stanziato, e messo a bilancio, 40 milioni per l’area di San Donato, dove nel frattempo si chiede «un incontro urgente con i vertici e la proprietà della società» rossonera per «un chiarimento, considerando che l’iter amministrativo ormai avviato richiede serietà e trasparenza nei confronti delle istituzioni coinvolte e di tutti i cittadini». Ipotesi – quella dell’impianto nel sud di Milano – che non è stata affatto abbandonata.

Non resta quindi che aspettare. Per intendersi, si parla comunque di un iter che nella migliore delle ipotesi porterà ad una decisione definitiva nell’estate del 2025 e alla prima pietra nella seconda parte del 2026. Ma da qualche parte bisognerà pure iniziare.