Nuovo San Siro: i prossimi passi tra costi e vincolo, con vista sull'estate 2025

La strada per arrivare a un progetto definitivo e all’abbandono delle alternative da parte dei club non sarà priva di ostacoli.

Nuovo San Siro prossimi passi
(Foto: Claudio Villa/Getty Images)

Nuovo San Siro, ci risiamo. A distanza di cinque anni dalla presentazione del piano che avrebbe dovuto regalare un impianto all’avanguardia alla città di Milano – da realizzare accanto all’attuale Meazza –, il progetto ha ripreso vita. Il Comune ha annunciato la rinnovata possibilità di costruire un nuovo stadio con toni entusiastici, ma è bene sottolineare come il percorso verso un progetto definitivo sia ancora lungo.

Dunque, cosa significa l’incontro andato in scena nella giornata di ieri tra Inter, Milan e i ministri Abodi e Giuli? E cosa è lecito aspettarsi nei prossimi tempi? Secondo quanto Calcio e Finanza può raccontare, l’aspetto maggiormente positivo è che sia stato superato lo scoglio del vincolo, condividendo un’idea progettuale che prevede la conservazione parziale del secondo anello di San Siro.

Dopodiché, il percorso per arrivare a un progetto definitivo dovrà superare una serie di ostacoli e si baserà su alcuni elementi che evidentemente devono ancora entrare in gioco: su tutti, la valutazione economica del Meazza e delle sue aree limitrofe.

Il Comune di Milano, da parte sua, si attende invece una manifestazione di interesse da parte di Inter e Milan ed è disponibile a riprendere il procedimento avviato nel 2019 (senza dunque ripartire da zero) aggiornando il progetto preliminare, alla luce di questo confronto con la Soprintendenza e della disponibilità dei due club di rilevare lo stadio esistente e le aree circostanti.

Nuovo San Siro prossimi passi – Il superamento dell’ostacolo vincolo

Ma come è stato superato il problema del vincolo? Il vincolo di interesse culturale sugli edifici pubblici viene posto una volta trascorsi 70 anni di tempo dalla loro costruzione, ma se un privato acquista l’edificio in questione prima della scadenza del periodo considerato, non è previsto alcun automatismo sul posizionamento del vincolo.

All’epoca del primo tentativo di realizzazione di un nuovo San Siro non ci fu all’ordine del giorno la disponibilità del Comune a vendere stadio e aree circostanti, una situazione che di fatto bloccò l’iter, con i club che cercarono soluzioni alternative: il Milan dirottò le sue attenzioni su diverse aree per poi optare per San Donato (dove tutt’ora sta portando avanti l’iter previsto dall’Accordo di Programma), mentre l’Inter siglò un accordo per l’esclusiva sull’area Cabassi a Rozzano.

Nuovo San Siro prossimi passi – Dal costo del Meazza alla conferenza dei servizi

Superato dunque l’ostacolo del vincolo, i club ora attenderanno la valutazione dell’Agenzia delle Entrate – che dovrebbe arrivare nel giro di massimo due settimane – prima di inviare una manifestazione di interesse con la disponibilità ad aggiornare il vecchio progetto. Nonostante non ci sia la necessità di mettere all’asta l’impianto, è probabile che il Comune di Milano opti per un avviso pubblico sull’offerta di acquisto da parte di Inter e Milan. Fermo restando la destinazione d’uso sportiva dell’area, se altri privati volessero offrire cifre superiori a quelle proposte dai club sarebbero eventualmente titolati a farlo.

Facendo un ipotetico salto in avanti, qualora questa fase si concludesse positivamente, i progettisti procederebbero con un aggiornamento del piano preliminare che richiederà inevitabilmente un po’ di tempo e dovrà tenere conto di diversi aspetti: dalla viabilità al verde, passando per l’impatto acustico. Solo a quel punto sarà possibile consegnare il progetto aggiornato, con un quadro tecnico-economico a supporto che prevede appunto l’acquisto dell’area che comprende lo stadio Giuseppe Meazza.

Il Comune dovrà quindi aprire una fase di istruttoria, indire la conferenza dei servizi e in quell’occasione si raccoglierà il parere della Soprintendenza: solo all’esito di questa procedura si potrà formalizzare l’acquisto dell’area e dello stadio. Acquisto che – è bene ricordarlo – sarà legato alla condizione risolutiva dell’approvazione del progetto definitivo entro un anno. Se così non fosse, il contratto sarebbe automaticamente annullato.

Nuovo San Siro prossimi passi – Perché i progetti alternativi restano vivi

Quando il Comune di Milano convocò Inter e Milan a settembre chiedendo come volessero procedere sulla proposta di restyling del Meazza avanzata da WeBuild, i club dissero chiaramente come la strada della ristrutturazione non fosse percorribile. Qui il Comune si rese disponibile a cedere l’area e a valutare il progetto di un nuovo stadio, con una rifunzionalizzazione del Meazza. Rifunzionalizzazione che – stando alle prime ipotesi – prevede la permanenza di una porzione del secondo anello tra le strutture elicoidali e una parte di tribune. Su questo fronte, indicazioni più precise saranno disponibili solo a seguito dell’aggiornamento del progetto preliminare.

Sala, da parte sua, chiese inoltre di abbandonare le ipotesi alternative (San Donato e Rozzano), ma i club valuteranno se dire addio a queste strade solo con la certezza dei tempi e dei costi dell’intervento sull’area di San Siro. Per questo motivo – come spiegato anche ieri da Scaroni – il Milan non abbandona la strada che porta a un nuovo impianto nel sud di Milano e anzi prosegue in maniera convinta. Solo qualora si arrivasse all’approvazione della conferenza dei servizi preliminare sarà possibile fare una scelta definitiva. In tal senso, secondo quanto appreso l’obiettivo in termini di tempistiche è quello di poter prendere una decisione entro l’estate del 2025.