La Procura di Parigi ha confermato nella giornata odierna di avere aperto, lo scorso maggio, una nuova indagine giudiziaria su una possibile selezione etnica nei confronti dei calciatori da parte del Paris Saint-Germain negli anni 2010, a seguito di una denuncia presentata dalla Ligue des droits de l’Homme (LDH), la Lega francese per la difesa dei diritti dell’uomo e del cittadino. Lo riporta il quotidiano francese L’Equipe.
Questo caso era già stato oggetto di una prima indagine, archiviata senza conseguenze nell’agosto 2022. «Il PSG non ha commesso alcuna discriminazione, come ha dimostrato la procura, che aveva già indicato di aver archiviato il caso», ha ricordato così il club parigino, rappresentato dall’avvocato Antoine Maisonneuve.
Alla fine del 2018, un collettivo di media, tra cui Mediapart, aveva rivelato che tra il 2013 e il 2018 il comparto scouting del club parigino aveva utilizzato criteri etnici nelle sue schede di valutazione dei giovani giocatori, classificandoli come “francesi”, “maghrebini”, “antillani” e “africani”.
Il PSG inizialmente si era difeso spiegando che lo schedario fosse frutto di un’«iniziativa personale del responsabile» del «comparto scouting del centro di formazione, dedicata ai territori fuori dall’Île-de-France», diretta all’epoca da Marc Westerloppe, passato all’inizio del 2018 al Rennes. Tuttavia, L’Équipe aveva pubblicato a sua volta un documento secondo cui criteri etnici apparivano anche nelle schede di quella regione.
Dopo queste rivelazioni, il PSG aveva avviato un’indagine interna che aveva concluso che non c’erano «casi comprovati di discriminazione», nonostante l’esistenza di uno schedario etnico, e aveva annunciato «misure per rafforzare le pratiche etiche» all’interno del club. In seguito alle rivelazioni, il PSG era stato multato di 100.000 euro dalla commissione disciplinare della LFP nel gennaio 2019.
Diversi responsabili del club avevano anche ricevuto sanzioni con la condizionale. In sede penale, la LDH aveva presentato denuncia contro ignoti per discriminazione e raccolta e trattamento di dati personali che rivelavano le origini razziali o etniche. L’inchiesta penale era stata archiviata nell’agosto 2022, ma la LDH ha presentato una nuova denuncia con costituzione di parte civile all’inizio del 2023.
«Siamo molto soddisfatti che questa procedura sia stata avviata, nonostante l’archiviazione operata da una sezione della procura di Parigi», ha commentato l’avvocato della LDH, Arié Alimi. «Le motivazioni fanno riflettere sulla posizione di questa sezione, teoricamente incaricata di combattere le discriminazioni e i discorsi d’odio», ha aggiunto.