Elliott all'incasso: il Banco Santander dovrà versare 150 milioni al fondo statunitense

Il contenzioso nasce dal fatto che l’hedge fund era socio di minoranza in Customer USA, controllata da Santander Holdings USA, che non ha riconosciuto ai soci minoritari un prezzo equo per le loro azioni.

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Paul Singer, fondatore di Elliott (copyright: Valeriano Di Domenico)

Il banco spagnolo Santander, ex sponsor della Ferrari e della Liga spagnola, dovrà pagare il fondo statunitense Elliott, vecchio proprietario del Milan prima della vendita a RedBird, 149 milioni di euro per risolvere la causa collettiva che gli ex azionisti di minoranza di Consumer USA hanno presentato nel 2022, dopo il riacquisto e la successiva esclusione dalla Borsa della finanziaria statunitense da parte della casa madre.

Come riporta il quotidiano spagnolo Expansion, la banca e il fondo statunitense avevano già raggiunto un accordo preliminare un mese fa e lunedì scorso hanno chiuso i dettagli definitivi del patto, che ora dovrà essere ratificato dai tribunali degli Stati Uniti. Il pagamento include «tutte le spese legali e una completa e totale esonero da tutte le richieste», secondo quanto comunicato da Santander al regolatore del mercato statunitense.

«Una parte sostanziale di tale pagamento sarà coperta dall’assicurazione», ha dichiarato Santander. Allianz, l’assicuratore con cui la banca ha stipulato la copertura, si farà carico della maggior parte dell’esborso. Tuttavia, esiste una parte minore dell’importo totale di 149 milioni che ha generato discrepanze tra la banca e la società tedesca. Ma, la stessa Allianz rifiuta di riconoscere tutto il premio dell’assicurazione e tre settimane fa ha citato in giudizio Santander affinché i tribunali risolvano la disputa.

Elliott Management, in collaborazione con altri ex azionisti di Consumer USA, ha citato in giudizio due anni fa la casa madre spagnola e Santander Holdings USA (SHUSA), la sua filiale statunitense. Il fondo ha sostenuto che i dirigenti della finanziaria non hanno rispettato il loro dovere fiduciario nell’offerta pubblica lanciata da SHUSA nel 2022 per riacquistare Consumer USA e che gli azionisti di minoranza non hanno ricevuto un prezzo equo per le loro azioni.

Nell’estate del 2021, SHUSA e la sua partecipata Consumer USA hanno raggiunto un accordo in base al quale la holding avrebbe acquisito il 20% del capitale di Consumer USA che non controllava. Il prezzo dell’offerta, inizialmente fissato a 39 dollari in contanti, è stato infine stabilito a 41,50 dollari per azione. Questo ha rappresentato un premio del 14% rispetto ai 36,43 dollari a cui la finanziaria quotava prima del lancio dell’OPA.

Dopo aver chiuso l’operazione, nella quale Santander ha speso 2,3 miliardi di euro, Consumer USA è stata esclusa dalla Borsa, dove aveva debuttato nel gennaio 2014 a 24 dollari per azione. Alla fine del 2021, in coincidenza con il lancio dell’OPA da parte di Santander, Elliott Management ha dichiarato una partecipazione del 4,1% in Consumer USA, valutata in quel momento a 462 milioni di euro. Il fondo si è posizionato come secondo azionista di minoranza dietro Fidelity (4,5%), in un’operazione interpretata dal mercato come una strategia per trarre profitto dall’arbitraggio dell’OPA.