La Curva Sud: «Mai gestito parcheggi e bar o preteso biglietti dal Milan»

Il tifo organizzato rossonero si è espresso sui fatti delle ultime settimane con un comunicato, sostenendo di volere proseguire la propria attività.

Curva Sud
(Foto: Marco Luzzani/Getty Images)

«Abbiamo aspettato qualche giorno prima di scrivere parole affrettate perché inevitabilmente avevamo bisogno di tempo per metabolizzare quanto accaduto la settimana scorsa. Vogliamo iniziare subito con una premessa doverosa e sacrosanta: noi siamo la Curva Sud Milano. Noi siamo gli ultras del Milan. Noi siamo quelli che lotteranno fino alla morte per il nostro Milan. Noi siamo quelli che ci sono sempre, comunque ed ovunque. E ci saremo ancora, come sempre a spese nostre, senza regali da parte di nessuno».

Inizia così una lunga nota della Curva Sud, rimasta coinvolta nell’inchiesta sul tifo organizzato di Inter e Milan a seguito dell’arresto di alcuni dei suoi membri nelle passate settimane. Nel comunicato, la Sud celebra i propri traguardi e li ascrive «a chi, 16 anni fa, ha creduto fermamente nel sogno di volere la Curva Sud unita senza più divisioni, nel progetto che portasse ad una coesistenza serena che coinvolgesse tutti i tifosi rossoneri, ultras, club e persone che frequentavano autonomamente lo stadio, portando la tifoseria rossonera ad essere tra la più ammirate, amate e rispettate d’Europa».

«Questa curva – si legge – ci ha messo sempre la faccia e si è sempre battuta per il bene di tutti, come ad inizio campionato 2022 quando ci siamo trovati i bar dello stadio che vendevano la birra con un ricarico del 60% in più rispetto al termine della stagione precedente, cercando di trovare un accordo che accontentasse tutti (situazione arcinota a tutti gli addetti ai lavori).Oppure come quando abbiamo cercato di porre un freno alla crescita imbarazzante del prezzo dei biglietti (pensate alla protesta per il listino di Milan-Atletico Madrid della stagione 2021-2022 poi corretto in fretta e furia), o alla battaglia per mettere un tetto al prezzo dei settori ospiti come accade ormai in tutta Europa, coppe comprese come da direttive Uefa che proprio quest’anno ha abbassato ulteriormente il prezzo massimo».

Secondo la Sud gli accadimenti che hanno coinvolto le «due Curve di Milano son profondamente diversi: si è cercato di far passare l’idea che il patto di non belligeranza fra le Curve sia stato utilizzato come mezzo per fare soldi, peccato che sia un accordo storico siglato dopo il mundialito del 1983 per evitare di avere una “guerra” continua in città. […] E da oltre 40 anni questo “patto” è stato portato avanti da chiunque abbia gestito nel tempo le due curve, in maniera intelligente e responsabile, a differenza di quanto si voglia far credere con soli fini speculativi, di lucro o di guadagno personale. Non c’è niente di più falso».

«Non abbiamo mai gestito parcheggi, non abbiamo mai gestito baracchini, non abbiamo mai gestito bar, non abbiamo mai ricevuto e soprattutto preteso biglietti dalla società, non abbiamo mai gestito cose al di fuori del mondo ultras, non abbiamo mai compiuto atti d’intimidazione o violenza per accaparrarci profitti derivanti da attività tangenziali all’ambiente stadio. Non abbiamo mai fatto i bagarini ma ci siamo semplicemente permessi in alcune circostanze, di differenziare i prezzi tra chi c’è sempre stato e chi ha frequentato meno assiduamente, sempre nell’interesse dei primi e mai per tornaconto personale», spiega la Sud a proposito delle accuse.

La Curva aggiunge che «ogni introito è stato impiegato nell’autofinanziamento» e «per aiutare economicamente tutte quelle persone che si dedicano anima e corpo alla curva e alla passione per il Milan e che non possono permettersi di andare sempre allo stadio». E il discorso del fondo cassa «vale da sempre, fin dagli anni 70 con la nascita dei gruppi storici».

Sul fatto se oggi sia il caso o meno di continuare sotto il nome di Curva Sud Milano, la risposta «è più che mai un sì, una risposta forte e convinta di tutti i gruppi che oggi costituiscono questa Curva e cha hanno contribuito con le migliaia di ragazzi che la frequentano, a renderla lo spettacolo nello spettacolo, la vera attrazione per tutte quelle persone che hanno la sfortuna di non frequentarla ma la grande fortuna di vederla dagli altri settori dello stadio».