Mentre le vicende di cronaca si concentrano sull’inchiesta nel mondo ultras di Inter e Milan e sulle possibili conseguenze per i due club e i suoi tesserati, il Governo arriva allo scontro su un tema delicato e di cui si è parlato negli ultimi mesi: l’ingresso di tifosi nei CdA delle società di calcio professionistiche.
La norma che apriva a questa possibilità, voluta un anno fa dal ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, ora divide – con toni anche accesi – la maggioranza dell’Esecutivo. A margine dei lavori in Commissione per l’esame del decreto Omnibus, si è infatti tenuta una riunione con i capigruppo di maggioranza al Senato, Lucio Malan per FdI e Maurizio Gasparri per FI, insieme ai relatori del DL Omnibus, alla presenza del ministro per i Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani.
Durante la riunione è stato chiesto l’impegno, entro 60 giorni dalla conversione del decreto, per una disposizione abrogativa della norma che prevede la costituzione di un organo consultivo di tifosi in seno alle società sportive professionistiche e comunque una proroga dell’applicazione della norma stessa fino al 20 giugno 2025.
«Un impegno che il governo ha garantito», come si legge in una nota del gruppo di Forza Italia a Palazzo Madama. La Lega, però, non ne vuol sapere: una situazione che ha mandato su tutte le furie Claudio Lotito, senatore di FI e presidente (oltre che proprietario) della Lazio. Il numero uno dei biancocelesti, secondo alcuni presenti, si sarebbe rivolto con toni forti ai colleghi dei partiti di centrodestra, dopo aver ribadito che l’ingresso dei tifosi nei board è impraticabile soprattutto per le società quotate: «Non capite niente di calcio e finanza», le sue parole.
Fatto sta che la maggioranza è rimasta senza numeri in commissione Bilancio e ci sono stati tre rinvii della riunione, prima di una tregua. La Lega, da parte sua, non è disposta a fare un passo indietro, ma solo a ridiscutere alcuni aspetti della norma «anche per arrivare ad una responsabilizzazione dei tifosi». Così il presidente del gruppo leghista al Senato, Massimiliano Romeo: «La norma non può essere rivista totalmente, come chiede FI, perché noi per coerenza non possiamo volere una legge e poi la andiamo ad abrogare. Siamo disponibili a ragionare, per capire quali sono le preoccupazioni che ci possono essere».
Ma sul punto, sempre Lotito è apparso inamovibile: «Avete visto cosa sta succedendo? — ha detto riferendosi all’inchiesta sulle tifoserie di Inter e Milan — Quella norma va abrogata, lo dico non per fare i miei interessi, ma per tutto il sistema calcio».