De Laurentiis: «Il sistema è basato sui fondi. Ed è anche un calcio che non rispetta le regole»

Il patron del Napoli ha poi aggiunto: «Abbiamo vinto uno scudetto senza fare un euro di debito».

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Aurelio De Laurentiis (Photo by Francesco Pecoraro/Getty Images)

Aurelio De Laurentiis ha festeggiato i 20 anni come patron e presidente del Napoli. Un periodo in cui il club azzurro è cambiato molto, basti pensare che dalla Serie C è arrivato a vincere uno scudetto che la città ha aspettato per più di 30 anni.

Non solo il Napoli è cambiato in questi 20 anni, ma l’intero panorama calcistico mondiale. E, secondo De Laurentiis non si tratterebbe di un cambiamento positivo: «Dopo Calciopoli siamo passati da un contesto di imprenditori a un contesto in cui sono di più i prenditori. Il calcio ha accumulato debiti su debiti, nella mia vita ho fatto tanti film e mai una lira di debiti, cosa che sono riuscito a trasportare anche nel calcio».

«Quando si dice che il calcio italiano non sta andando da nessuna parte – ha dichiarato il patron azzurro durante la presentazione della partnership del club partenopea con Acqua Sorgesana – è anche perché nessuno vuole andare da parti diverse. Tranne alcuni casi, gli imprenditori non partecipano, i fondi sono un disastro. Il Napoli è l’ultimo baluardo che resiste a un sistema calcio basato sui fondi. È anche un calcio che non rispetta le regole e falsa la competizione. Abbiamo dimostrato che un’altra strada è possibile, abbiamo vinto uno scudetto restando fedeli ai nostri valori, siamo l’altra faccia della medaglia e così vogliamo restare».

Ora il club è atteso da una nuova fase della propria storia: «Dopo una prima fase durata 20 anni, ora inizia la seconda fase che consisterà nello spostare il focus su investimenti che consacrino l’azienda Napoli. Il calcio Napoli deve essere consacrato nella sua ulteriore indipendenza. Stiamo procedendo a una riorganizzazione aziendale, il Napoli si è implementato nel comparto sportivo e aziendale. Dall’interazione tra le due aree dovranno continuare i successi del Napoli del futuro».

L’obiettivo è la internazionalizzazione del marchio Napoli: «Il club ha una base di tifosi potenziali molto alta, stiamo per lanciare progetti chiave, davanti a noi vedo un futuro ricco di sfide e di opportunità da cogliere, abbiamo la vetrina del nostro centenario e siamo pronti a stupirvi con effetti speciali. Lo spettacolo è appena cominciato, il Napoli non indietreggerà mai al cospetto di comportamenti ostili e predatori da parte di interessi privati. Il nostro più grande orgoglio è stato quello di vincere rispettando le regole e le persone, il mio primo obiettivo 20 anni fa era quello di rilanciare Napoli attraverso il calcio».

«Il punto della situazione di questi 20 anni? Si è sempre detto che Napoli è un club di passaggio per i calciatori: falso! Oggi il Napoli non lancia solo campioni, ma è anche un loro punto di arrivo, campioni affermati vogliono giocare del Napoli, uno dei migliori allenatori ha voluto allenare il Napoli – ha dichiarato De Laurentiis –. Abbiamo speso 150 milioni di euro nel mercato estivo. L’altro anno abbiamo sbagliato ma non abbiamo speso poco, 150 milioni sono alla base di una valutazione di cambiamento totale, se bisogna ripartire da zero, significa rifondare e anche investire, è stato possibile grazie a un modello di sostenibilità portato avanti dal 2004 ad oggi».