La storia tra Luis Suarez e la sua Nazionale giunge al termine. Dopo 17 anni il bomber uruguagio dice addio alla Celeste e lo fa in conferenza stampa, tra nostalgia e rimpianti, come se in fondo il tempo si fosse fermato.
Ripercorre tutta la carriera l’ex Barcellona, attuale attaccante dell’Inter Miami, nella consapevolezza di aver sudato per la maglia dell’Uruguay e, d’altro canto, di essere incappato talvolta in errori non da poco.
Celeste, addio di Suarez: 17 anni di legame indissolubile
Era il 7 febbraio 2007 quando un giovane Luis Suarez, all’epoca “puntero” del Groningen in Olanda, si apprestava ad esordire con la maglietta celeste dell’Uruguay, nella vittoria per 3-1 contro i “cafeteros” della Colombia. Da quel momento solo numeri stratosferici per lui: 142 presenze, 69 gol, 39 assist all’attivo, 4 partecipazioni ai Mondiali e 5 alla Copa America. La partita contro i cugini del Paraguay, da disputare venerdì a Montevideo e valevole per le qualificazioni al Mondiale 2026, sarà l’ultima volta del “Pistolero”.
Celeste, addio di Suarez: commozione, ricordi e qualche rimpianto
«E’ difficile da annunciare, ma venerdì sarà la mia ultima partita con la Nazionale dell’Uruguay», così ha esordito a parole l’attaccante originario di Salto, che ha poi aggiunto: «Dopo una lunga riflessione, ho capito che è il momento giusto». Trattiene a stento le lacrime, ricordando chi lo ha accompagnato in questo percorso. Sì, ovviamente il Maestro Tabarez. «Devo a lui il 90% della mia carriera in maglia Celeste. E’ stato uno dei primi a cui ho comunicato la mia decisione». Con l’ex allenatore del Milan, Suarez ha trionfato in Copa America nel 2011, targandolo come “il momento più bello della sua vita calcistica”.
L’attaccante ha poi riflettuto sullo scellerato morso a Chiellini al Mondiale brasiliano del 2014, definendolo “un grave errore”. Ma è dagli errori e dai limiti che ci si rialza, sempre.
A chiusura, anche una parola dolce per la moglie, Sofia Balbi: «Lei sopporta tutto e la ringrazio per questo. Sono sicuro che oggi si arrabbierà di nuovo perchè ho pianto, ma era impossibile non farlo».