Balata, Gravina contrattacca: «Sui diritti tv dichiarazioni infondate»

Il presidente federale ha risposto al numero uno della Serie B che nei giorni scorsi era passato all’attacco sul tema diritti televisivi.

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Gabriele Gravina e Mauro Balata (Foto: Emilio Andreoli/Getty Images for Lega Serie A)

Scongiurato il pericolo di non veder assegnati i diritti televisivi della Serie B, o comunque iniziare il campionato con un blackout per le prime giornate, è iniziato il dibattito sul perché si sia arrivati a vivere una situazione di questo genere, nonostante gli ottimi risultati del campionato cadetto 2023/24 in termini di ascolti televisivi.

Nei giorni scorsi, come riporta l’edizione odierna de Il Corriere dello Sport, il presidente della Lega Serie B, Mauro Balata aveva commentato: «Qualcuno nel governo del calcio italiano dovrà rendere conto di quanto accaduto in questi mesi sulla vicenda diritti tv». Un chiaro riferimento al numero uno della FIGC, Gabriele Gravina, che nella giornata di ieri ha risposto tramite una lettera inviata anche ai 20 club della Serie B.

Nella sua lettera, Gravina ha ribadito come l’affermazione di Balata sia «di totale infondatezza», sottolineando come la Legge Melandri e lo statuto «stabiliscono che la commercializzazione dei diritti è competenza e responsabilità esclusiva della Lega».

Gravina ha poi affrontato un’altra questione sollevata da Balata, e non solo, che riguarda le competizioni internazionali e come queste erodano di fatto i tornei domestici. Il presidente federale, nella sua lettera, ha ricordato come dal 2024/25 la solidarietà a favore di club e leghe minori è aumentata da 172 a 308 milioni di euro. Su questo punto, però, la Lega Serie B ha reso noto come di queste risorse nessuna sia stata destinata al campionato cadetto e ai suoi iscritti.

Nelle prossime ore potrebbe arrivare una contro-replica di Balata, ma è anche possibile che il numero uno della Serie B chieda un confronto con Gravina, dopo che negli scorsi mesi fra i due si è creata una profonda spaccatura politica, con la Serie B apertamente schierata all’opposizione rispetto al numero uno attuale della FIGC.