Polemiche sul Castellani: cosa rischiano i club per le condizioni dei campi

Chi non rispetta il regolamento rischia di andare incontro a sanzioni, fino alla necessità di individuare un impianto alternativo per le partite.

Sanzioni campi da gioco Serie A
(Foto: Gabriele Maltinti/Getty Images)

La prima giornata di Serie A ha visto l’Empoli impegnato in una sfida casalinga con il Monza. Un match che si è concluso con il risultato di 0-0, ma che ha fatto discutere principalmente per le condizioni del terreno di gioco dello stadio Carlo Castellani, apparso ben lontano dalla forma migliore.

Condizioni per le quali l’Empoli si è scusato, precisando che «il manto erboso si presenta nell’attuale stato poiché alcuni trattamenti, necessari e indispensabili per il terreno, non si sono potuti effettuare immediatamente al termine della stagione scorsa per più motivi […], con il campo che ad oggi si presenta nelle condizioni viste nella sfida di Coppa Italia contro il Catanzaro e quella di ieri contro il Monza».

«Nello scusarci nuovamente – ha proseguito la società toscana nel suo comunicato ufficiale –, siamo certi che per la prossima gara casalinga contro la Juventus il terreno di gioco sarà nuovamente in perfette condizioni, come sempre stato nel corso degli anni e come ampiamente apprezzato da calciatori e addetti ai lavori».

Sanzioni campi da gioco Serie A – Il regolamento sui terreni

Ricordiamo che tra le tante regole che un club deve rispettare per poter giocare nel campionato di Serie A, ce ne sono alcune meno conosciute che riguardano i terreni di gioco degli stadi in cui si disputano le partite. Proprio la Lega ha pubblicato prima del via della nuova stagione il “Regolamento per la realizzazione e il mantenimento di un campo da calcio in erba naturale e naturale rinforzata” per le stagioni 2024/25, 2025/26 e 2026/27.

Il regolamento definisce e norma una serie di aspetti fondamentale per i campi di gioco in Serie A. Si va dalla manutenzione ordinaria a quella straordinaria, passando per il monitoraggio dei requisiti minimi e fino ai criteri di valutazione per l’assegnazione del premio “Most Valuable Field”, istituito nella stagione 2021/22.

A proposito dei requisiti minimi, tra questi ci sono criteri prettamente tecnici e altri di più facile comprensione, come il colore del pratol’umidità del suolo e la densità erbosa. Non solo, tra i parametri che vengono valutati ci sono anche il rotolamento del pallone (che deve essere almeno tra i 3 e i 10 metri) e il rimbalzo dello stesso (compreso tra i 60 e i 105 centimetri).

Sanzioni campi da gioco Serie A – Cosa rischia chi viola il regolamento

Ma cosa rischiano i club che non rispettano le condizioni minime? Nel dettaglio, la Lega prevede per i campi da calcio dei criteri penalizzanti di livello 1 e di livello 2, che se non rispettati possono portare a sanzioni pecuniarie (multe, anche ripetute, nell’ordine di 10mila euro ciascuna) e addirittura, nei casi più gravi, alla richiesta di individuazione di un impianto alternativo, il cui terreno di gioco rispetti i requisiti minimi indicati.

Il mancato rispetto di requisiti di questo tipo comporta delle sanzioni che, come detto, possono andare dalla multa fino all’individuazione di un nuovo campo. Nel dettaglio, «ai Criteri Penalizzanti di Livello 1 sono ricondotte sanzioni, da applicarsi a cura degli Uffici della Lega, con un’ammenda pari a €10.000,00 per ciascun parametro disatteso. Gli Uffici della Lega Serie A assegneranno alla Società inadempiente un congruo tempo in relazione ai lavori da eseguire, fino ad un termine massimo di 30 giorni».

«L’inosservanza del termine indicato dagli Uffici della Lega Serie A determinerà una ulteriore sanzione pari a €10.000,00 per ciascuno dei parametri non ottemperati. Al contempo LNPA si riserva di provvedere ai lavori in surroga addebitando ogni costo alla Società inadempiente, ovvero di individuare un impianto sportivo alternativo», si legge ancora.

«Nel caso in cui si realizzino Criteri Penalizzanti di Livello 2 gli Uffici della Lega Serie A assegneranno alla Società inadempiente un congruo tempo in relazione ai lavori da eseguire, fino ad un termine massimo di 30 giorni; alla scadenza del predetto termine LNPA si riserva di provvedere ai lavori in surroga addebitando ogni costo alla Società inadempiente, ovvero di individuare un impianto sportivo alternativo», conclude il regolamento.