Prezzo e aree circostanti: i nodi sulla possibile vendita di San Siro

Mentre continuano a guardare verso Rozzano e San Donato, Inter e Milan valutano anche le ipotesi sul Meazza: ma non mancano i nodi e lo scontro politico è già cominciato.

San Siro vincolo secondo anello
(Foto: Claudio Villa/Getty Images)

Valutare se sia più vantaggioso un diritto di superficie a lunghissimo termine o un vero e proprio acquisto, e soprattutto determinare i costi dell’operazione: quanto vale esattamente San Siro e a che prezzo il Comune è disposto a cederlo. Questi sono i punti critici, sia economici che politici, da risolvere nel mese che precede il prossimo incontro tra Inter, Milan e il Comune, come riportato dall’edizione di Milano di Repubblica.

La riunione è stata richiesta dai due club, che venerdì scorso hanno inviato una lettera al sindaco Beppe Sala per formalizzare tra le ipotesi anche quella di diventare proprietari del Meazza e delle aree circostanti. Questo rappresenta il primo passo concreto dei club verso la ristrutturazione dello stadio, anche se sia Inter che Milan continuano a valutare come opzioni principali Rozzano e San Donato.

Tuttavia, prima di procedere con la riqualificazione dei tre anelli, Inter e Milan devono fare i conti, e per questo stanno lavorando con tecnici e consulenti finanziari. Il Comune, dal canto suo, attende una proposta dai club per decidere su quale opzione concentrarsi. Durante l’incontro previsto per metà settembre, potrebbe emergere il valore effettivo di San Siro.

Il Comune aveva stimato un valore di circa cento milioni di euro, ma il calcolo ufficiale sarà affidato all’Agenzia delle Entrate. Se tutto dovesse procedere in questa direzione si aprirebbero diverse possibilità, anche di natura procedurale. Il Comune potrebbe indire un bando per la vendita o la concessione del diritto di superficie, oppure avviare una gara sulla base di una proposta dei club, che avrebbero così un diritto di prelazione.

Le ipotesi sul tavolo sono molte, ma al momento nessuno a Palazzo Marino si sbilancia. I consiglieri comunali, però, sono in allerta: sia dalla maggioranza che dall’opposizione, si chiede che la questione venga discussa in aula. Per alcuni è un passaggio ovvio, dato che si tratta di un bene pubblico, per altri non lo è. Alcuni consiglieri, come Carlo Monguzzi ed Enrico Fedrighini, temono che la giunta possa procedere senza coinvolgere il Consiglio comunale.

Come ricordarto dall’agenzia LaPresse, la vendita dello stadio è già contemplata nei Piani di alienazione allegati al bilancio di previsione 2019-2021. La delibera, approvata a suo tempo dall’aula, faceva riferimento alla “valorizzazione del Meazza”, poiché in quel periodo Inter e Milan avevano avanzato la prima proposta, poi abbandonata, per la sistemazione dell’area. Tuttavia, nei Piani degli anni successivi, ogni riferimento allo stadio è scomparso. In sostanza, quell’atto programmatico non è un via libera automatico alla vendita di San Siro.