La Federcalcio della Corea del Sud ha ufficialmente presentato un reclamo alla FIFA su un commento razzista che sarebbe stato rivolto all’attaccante del Wolverhampton Wanderers Hwang Hee-chan durante l’amichevole giocata con il Como lunedì scorso. Il club lombardo ha subito negato le accuse, emerse già durante la partita.
Un difensore, rimasto anonimo, è stato accusato di aver chiamato Hwang “Jackie Chan”, popolare star del cinema di Hong Kong nota per i suoi film di arti marziali. Il giorno dopo, con una nota ufficiale, il Como ha ribadito che il suo giocatore «non ha usato alcuna espressione dispregiativa» e che «la reazione di alcuni giocatori dei Wolves ha ingigantito a dismisura l’incidente».
La Federcalcio coreana (KFA) ha dichiarato di aver inviato giovedì una lettera ufficiale alla FIFA, esprimendo «seria preoccupazione per gli atti razzisti subiti da Hwang Hee-chan». Nella lettera si chiede di agire e «sradicare il razzismo sul campo di calcio», ha affermato l’associazione sul suo account X ufficiale.
Nei giorni seguenti all’accaduto, lo stesso Hwang aveva pubblicato un post su Instagram spiegando che «il razzismo è intollerabile nello sport e in tutti gli aspetti della vita. Dopo l’incidente, lo staff tecnico e i miei compagni di squadra mi hanno subito detto che se necessario avrebbero lasciato il campo con me e hanno continuato a controllare il mio stato di salute. Sono molto grato ancora una volta ai miei compagni di squadra».
«Nonostante tutto questo ho voluto andare avanti e abbiamo fatto quello che dovevamo fare in campo! Infine, grazie a tutti coloro che hanno inviato messaggi di supporto. Non c’è spazio per il razzismo», ha concluso Hwang a proposito di quanto accaduto.