Carlo III al Parlamento UK: «Ci sarà una legge per dare più sostenibilità al calcio»

Il sovrano si è rivolto ai parlamentari nel consueto discorso annuale denominato King’s Speech.

carlo iii
Re Carlo III (Photo by Alan Crowhurst/Getty Images for Ascot Racecourse)

In Gran Bretagna si è insediato il nuovo governo laburista e di conseguenza c’è stato un rinnovamento nelle due camere del Parlamento britannico. A loro, nel consueto discorso di inizio legislatura detto King’s Speech, si è rivolto Re Carlo III,  protagonista dell’intervento che ha lo scopo di elencare il programma di governo in carica di Sua Maestà per i successivi 12 mesi ed è scritto integralmente dall’esecutivo.

E come fato nello scorso anno, il sovrano britannico nel suo lungo discorso ha toccato anche il tema calcistico, proprio a pochi giorni dalla seconda finale europea persa dall’Inghilterra, questa volta contro la Spagna, un’altra monarchia nel continente. Ma, dall’alto della sua carica, l’attenzione del sovrano non si è concentrata su questioni meramente di campo o sul successore del dimissionario Gareth Southgate, tutt’altro.

Nel suo discorso Re Carlo riferendosi al calcio ha dichiarato: «Sarà introdotta una legge per istituire un regolatore indipendente del calcio per garantire una maggiore sostenibilità nel gioco e rafforzare le protezioni per i tifosi». Si tratta dello stesso tema dell’anno scorso, ma che è ancora di estrema attualità non solo in Gran Bretagna, ma nel mondo del calcio europeo, in particolare modo dopo il lancio della Superlega nel 2021, quando il governo inglese si schierò a favore dei tifosi che protestavano contro la scelta dei sei top club inglesi (Arsenal, Chelsea, Liverpool, Manchester City, Manchester United e Tottenham) di partecipare al torneo: proteste da parte di governo e tifoserie che portarono poi le società a fare un passo indietro e rinunciare alla partecipazione alla competizione.

La legge ha l’obiettivo di creare un ente regolatore indipendente che avrà il compito di supervisionare i conti dei club inglesi fino alla National League, la quinta serie calcistica del Paese britannico. Lo scopo primario di questa nuova istituzione è quella di riportare al centro del calcio i tifosi, con i club che dovranno dimostrare di essere in possesso di un modello finanziario solido, e che dovrà essere approvato, per potersi iscrivere al campionato.

Sarà, inoltre, difeso il diritto dei tifosi di partecipare alle decisioni che riguarderanno la storia del club, come eventuali cambi di stemma o colori sociali, che non dovranno andare in contrasto con la storia della società così che queste siano protette dalle volontà di nuovi proprietari che si insedieranno negli anni a venire. Inoltre, in caso di spostamento per un nuovo stadio, o di lavori importanti all’impianto esistente, questi dovranno essere approvati prima dal regolatore, con il coinvolgimento dei tifosi che diventeranno una parte fondamentale prima di concludere o meno un simile processo.

Verranno introdotte, inoltre, verifiche più stringenti e due diligence più approfondite sui conti e le disponibilità di eventuali nuovi proprietari che si apprestano ad acquisire le società calcistiche inglesi, con questi ultimi che dovranno presentare un piano finanziario che dovrà essere prima approvato dal regolatore indipendente come requisito per concludere l’acquisizione del club. Una situazione che ha messo timore soprattutto alla Premier League, preoccupata che norme simili scoraggino gli investimenti dall’estero.

Ma oltre ad aspetti finanziari, la parte più importante del “White Paper” è la possibilità da parte del regolatore «di impedire ai club inglesi di partecipare a nuove competizioni che non soddisfano criteri prestabiliti, in consultazione con la FA e i tifosi. Tali criteri potrebbero includere misure per impedire ai club di partecipare a competizioni separatiste a circuito chiuso che danneggiano il gioco nazionale, come la Superlega europea».