Nella giornata di ieri dall’Inghilterra è rimbalzata un’indiscrezione: Il Friedkin Group, che controlla la Roma e il Cannes, ha intenzione di rilevare il 45% dell’Everton.
Come riporta l’edizione odierna del La Gazzetta dello Sport, la famiglia Friedkin sarebbe molto interessata a rilevare il club di Liverpool, che nelle ultime settimane è rimasto sul mercato dopo la trattativa, che sembra essere ormai naufragata, fra l’attuale proprietario Farhad Moshiri (detentore del 94% delle azioni attraverso la Blu Heaven Holdings Limited) e 777 Partners Capital, fondo statunitense che gestisce diversi club calcistici in giro per il mondo, fra cui il Genoa.
La valutazione dell’Everton, secondo quanto pubblicato da Forbes, si aggira intorno ai 700 milioni di euro (anche se Moshiri e 777 Partners si erano accordati per una cifra leggermente superiore). I Friedkin, inoltre, avrebbero già presentato un’offerta per il 45% in mano a Moshiri, ma le cifre non sono note.
Ad attrarre il gruppo del Texas è soprattutto il progetto già partito dello stadio, che i Friedkin vorrebbero fare anche a Roma. L’inaugurazione è prevista nel 2025/26: un gioiello di 52mila posti che è costato più o meno 1 miliardo di euro (in parte coperto da fondi pubblici a prestito agevolato), che è stato già selezionato per l’Europeo del 2028 che si terrà nel Regno Unito e il cui costo fa salire ovviamente il prezzo complessivo del club.
Ma i Friedkin non sono gli unici pretendenti. Oltre all’offerta del gruppo statunitense, infatti, ce ne sono altre cinque. L’Everton, come detto, è per il 94% in mano a Moshiri, mentre il 4,6% è in mano a investitori minori, con il restante 1,3% di proprietà del presidente del club, Bill Kenwright. Acquistando il 45% del pacchetto di maggioranza Friedkin avrebbe così il controllo del club e la sua gestione.
Insieme a quella del proprietario della Roma c’è anche un’offerta del co-proprietario del Crystal Palace John Textor (che a sua volta sta cercando di vendere il 45% del club londinese) e due imprenditori locali, Andy Bell e George Downing, che alle loro spalle dovrebbero avere Michael Saul Dell, il fondatore di Dell Technologies. Bell e Downing, insieme a MSP Sports Capital, hanno prestato all’Everton finora 158 milioni di sterline (al cambio, circa 186 milioni di euro) e puntano ora ad acquistare la proprietà del club.
Sembra chiaro, invece, che in caso di acquisto dell’Everton la famiglia Friedkin non ha alcuna intenzione di disimpegnarsi dalla Roma. Il club giallorosso, infatti, dovrebbe essere il gioiello, il centro gravitazionale, la società vetrina a cui farebbero riferimento tutte le altre consorelle. Compreso eventualmente anche l’Everton, appunto. E le parole di alcuni giorni fa del Ceo Lina Souloukou confermano la volontà dei Friedkin di rimanere a Roma per diversi anni.
Il problema legato alla multiproprietà, con club della stessa proprietà che non possono partecipare alla stessa competizione europea, non preoccupa. Infatti, questo sarò un discorso che eventualmente sarà affrontato più avanti, visto che significherebbe riportare l’Everton in Europa, palcoscenico che non calca dalla stagione 2017/18.
L’interesse per l’Inghilterra non è però una cosa nuova con i Friedkin, come dimostra la partnership, siglata la stagione scorsa, con l’Hull City che aveva come obiettivo lo scambio di giocatori e di strategie e che è arrivata dopo quella chiusa a fine 2022 in Giappone, con il Nagoya Grampus, per l’espansione dei rispettivi brand in Italia e nel Sol Levante e per favorire scambi di attività tra le prime squadre e quelle dei rispettivi vivai. Ma il discorso Everton si inserirebbe a un altro livello.