Via libera alla commissione sui conti dei club: la FIGC scrive a UEFA e FIFA

Il presidente federale teme per il principio di autonomia dello sport. La nuova commissione inizierà a lavorare a partire dal 1° luglio del 2025.

Nuova commissione club come funziona
(Foto: Claudio Villa/Getty Images)

Il silenzio della FIGC è strategico e volto ad attendere risposte dall’alto. Il decreto sport è passato ieri in Consiglio dei ministri con il nuovo testo, che toglie alle federazioni di calcio e basket il controllo sui bilanci dei club con la costituzione di un ente terzo. Si tratta di una «Commissione indipendente per la verifica e l’equilibrio economico finanziario delle squadre professionistiche», di cui il ministro per lo Sport e i Giovani, Andrea Abodi, è orgoglioso.

Abodi non vuol sentir parlare di nomine del governo. La norma è ispirata alle recenti inchieste, sulla proprietà del Milan e il caso dell’Inter, nello specifico. La Commissione verificherà correttezza e congruità dei bilanci, ma dovrà anche indicare «le misure correttive e riparatrici» che i club dovranno adottare, le rettifiche da apportare per «neutralizzare gli eventuali effetti economici, finanziari e patrimoniali di specifiche operazioni di natura ordinaria o straordinaria», svolgere «verifiche e ispezioni presso le sedi delle società» e chiedere «chiarimenti, informazioni e documentazione, anche quanto ai soggetti, sia persone fisiche che giuridiche, che controllano direttamente o indirettamente le società».

Nuova commissione club come funziona? Costi e tempistiche dell’organismo

La Commissione – spiega Il Messaggero – sarà pagata dal ministero il primo anno, poi costerà 3,5 milioni: 1,9 a carico delle federazioni e 1,6 milioni a spese delle società. Si partirà dal primo luglio 2025, prima vigeranno ancora Comtec e Covisoc. Il parere della nuova Commissione arriverà ogni 30 aprile, quando molte squadre non sapranno ancora in quale campionato giocheranno l’anno dopo.

Il rapporto con la Commissione sarà regolato da un atto federale, ma Gravina ha scritto di nuovo a UEFA e FIFA per sapere se le nomine governative, così previste, non intacchino comunque l’autonomia dello Sport. Il testo intanto – inviato al Coni dal Governo – potrebbe sempre subire qualche modifica prima d’essere inviato al presidente della Repubblica Mattarella per il sigillo definitivo.