Lautaro Martinez: «Per il rinnovo posso aspettare. Zhang grande presidente»

L’attaccante argentino ha parlato del futuro e della situazione societaria in casa Inter, senza dimenticare un pensiero sull’ex compagno Lukaku.

Lautaro Martinez rinnovo
(Foto: MARCO BERTORELLO/AFP via Getty Images)

«È una gioia per la vita, io considero l’Inter semplicemente casa. L’ho sentita proprio così dal giorno 1 ed è forte anche il legame con Milano: qui c’è una atmosfera speciale, qui crescono i miei figli, qui mia moglie ha un ristorante. Qui sento l’amore della gente. Devo tutto alla società e al popolo interista: mi sono stati dall’inizio vicini, solo grazie a loro sono riuscito a diventare capitano, che è onore e responsabilità. Alzare la coppa della seconda stella con la fascia è un sogno che mi ha dato il calcio».

Esordisce così Lautaro Martinez in una lunga intervista rilasciata a La Gazzetta dello Sport, dopo le celebrazioni per la conquista del titolo in Serie A. Sul ruolo di capitano, ha spiegato di avere «bisogno di tutti. Ho parlato con i vari Darmian, Acerbi, Dimarco, Bastoni, Barella…: serviva il loro aiuto e me lo hanno dato per spiegare ai nuovi cosa sia l’Inter e chiarire il percorso da fare tutti insieme. Ad esempio, a inizio stagione ho parlato in maniera netta ad Asllani che vedevo un po’ giù: aveva bisogno di una scossa e anche così è cresciuto perché ha tutto per essere il play del futuro dell’Inter. Per un po’ non mi ha parlato, ma poi ha capito e mi ha ringraziato. Per ora questo è il mio ruolo, ma in futuro non mi vedo allenatore…».

Lautaro elogia poi la stagione del compagno Thuram, ma torna anche a parlare di Lukaku, che non ha più sentito dopo i fatti della scorsa estate: «No, non mi ha risposto quella famosa volta e per entrambi è finita lì. Abbiamo tutti voltato pagina».

Poi, un pensiero sul presidente Steven Zhang, che rischia di perdere l’Inter: «Ci è sempre stato vicino: anche se quest’anno non era con noi a volte bastava una videochiamata per sentirlo comunque qui. È un grandissimo presidente e non sappiamo che cosa accadrà perché è tutto sopra le nostre teste. Siamo anche noi tranquilli e in attesa».

Poi una battuta su un altro tema caldo, quello del rinnovo: «Siamo vicini, mancano solo un paio di cosette… Ho detto “in settimana” perché poi finisce il campionato e volevo definire tutto prima della Coppa America. Mi rendo conto che la situazione societaria possa ritardare tutto: noi parliamo con Marotta e Ausilio, ma dipende anche dalla proprietà… Aspettiamo, non so cosa accadrà da qui alla prossima settimana, ma non ci sono problemi tra di noi».

In chiusura, un pensiero su Mbappé, Haaland, Lewandowski e Kane e sul fatto se si senta o meno al livello dei più grandi attaccanti: «Sì, non ho nulla da invidiare, lo dicono i numeri e i trofei: ci sono campioni che hanno vinto meno di me. Devo continuare a lavorare con responsabilità, come mi ha insegnato mio padre, ma posso sedermi allo stesso tavolo di questi grandi».