Prima la figlia di Giorgetti, poi Tajani jr. Sono stati ben due i rampolli di ministri della Meloni in FIGC, ma ora la schiera di impiegati illustri perde pezzi: Marta Giorgetti lascerà presto la Federazione. Ci era entrata un paio d’anni fa per uno stage, poi confermata a tempo determinato. Si occupava dell’organizzazione allo stadio delle partite della Nazionale.
Quell’incarico – scrive Il Fatto Quotidiano – sembrava la dimostrazione della rete trasversale di Gravina, uomo di sinistra, ma ben coperto a destra. Un segnale anche agli oppositori che vorrebbero disarcionarlo. In realtà, questa interpretazione politica di un piccolo contratto è stata alimentata proprio per ostentare certe frequentazioni. E aveva infastidito Giorgetti, che con il presidente federale ha solo un rapporto cordiale.
Adesso però può valere il discorso opposto: per alcuni questo addio “scarica” Gravina, alle prese con le ostilità legate alla riforma del calcio. Anche un altro “figlio di”, Lorenzo Cochis La Russa, ha lasciato Milano-Cortina: perché il carrozzone olimpico fa acqua da tutte le parti, ma anche perché i big di Meloni vogliono evitare strumentalizzazioni.
Dal Tesoro è uscita la riforma che vuole istituire un’agenzia statale per controllare i bilanci dei club, chiara sfiducia nei confronti del calcio. Gravina fa le barricate con l’appoggio di Malagò: trattare al tavolo di governo con quello che di fatto era il datore di lavoro di sua figlia sarebbe stato inopportuno. Un imbarazzo che infatti Giorgetti si eviterà.
Sua figlia Marta non rinnova il contratto in FIGC. Le sue qualità sono state apprezzate nel mondo del calcio, per lei – scrive ancora il quotidiano – si parla di un possibile approdo all’Inter Campione d’Italia, guidato dall’AD Giuseppe Marotta.