L’alleanza tra Renault e Nissan è «sull’orlo della rottura». A sostenerlo è il quotidiano francese Le Parisien, secondo il quale la relazione che lega i due costruttori (che include anche Mitsubishi Motors) è ormai giunta alla fine sebbene il rapporto tra le parti resti cordiale. A nulla sembrerebbe essere servito il riequilibrio del matrimonio deciso lo scorso anno, con il gruppo francese che ha abbassato la sua partecipazione nel partner giapponese portandola dal 43% al 15%.
La stessa che Nissan detiene in Renault, insieme ai diritti di voto per la quota. Ormai le due società si comportano come separate in casa, con pochi progetti condivisi. Tra questi c’è quello della nuova Micra prodotto negli stabilimenti della Renault a Douai sulla stessa piattaforma della Renault 5. I giapponesi non hanno «più voglia di Renault», ha spiegato al quotidiano parigino Lionel Langlais, delegato sindacale della Cfdt.
Laurent Giblot, della Cgt, indica invece come l’inizio della fine l’arresto di Carlos Ghosn, l’ormai ex presidente dell’alleanza arrestato nel 2018 in Giappone prima di una rocambolesca fuga in Libano. Nissan sembrerebbe sempre più vicina al connazionale Honda, con il quale ha già stretto una partnership strategica nell’elettrico. Un primo passo che porterebbe ad una nuova intesa a tre totalmente giapponese con la partecipazione di Mitsubishi.
Secondo un esperto giapponese del settore, citato dal quotidiano, «il governo di Tokyo vedrebbe di buon occhio la costituzione di due gruppi giganti, Toyota-Mazda-Suzuki da una parte, Nissan-Mitsubishi-Honda dall’altra». Da parte sua, anche Renault «è in discussioni con altri costruttori, Geely, un gruppo cinese, e Volkswagen, su alcuni progetti».