Abodi: «Riforma per ora solo bozza. Slittamento a settembre non verosimile»

Sull’autonomia richiesta dalla Serie A: «Non credo tanto al distacco. Il massimo campionato italiano dovrebbe poter operare per migliorare le performance attraverso i controlli».

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Giovanni Malagò, Andrea Abodi e Gabriele Gravina (Foto: Paolo Bruno/Getty Images)

In vista dell’incontro con le varie componenti federali del calcio italiano e i vertici del basket, il ministro per lo Sport Andrea Abodi ha ribadito la sua intenzione di trovare un punto di incontro che porti all’approvazione del suo disegno di riforma dello sport da presentare, poi, al Consiglio dei ministri.

«Mi auguro che si resti tutti in piedi, sapendo che non dobbiamo tornare indietro ma andare avanti cercando di rassicurare su ciò che vogliamo fare con una corretta informazione – ha dichiarato il ministro per lo Sport sull’ipotesi del governo di introdurre una agenzia per controllare i costi delle società professionistiche a margine della presentazione del progetto “Interstellar Games” al CONI –. Da quanto ho letto credo che non tutti abbiano compreso un fatto decisivo: è circolata senza autorizzazione una bozza per condivisione e non un testo definitivo per l’approvazione».

Su una ipotesi di rinvio a settembre: «In linea di principio tutto è sempre possibile, il prossimo Consiglio dei ministri è previsto tra due settimane e l’ordine del giorno è soggetto a valutazioni, ma al momento non mi sembra verosimile. Per esprimere un giudizio definitivo, comunque, bisognerebbe conoscere il testo definitivo. Noi siamo profondamente convinti che la cronaca debba essere anticipata e non inseguita o subita. Stiamo facendo un’azione preventiva perché di editoriali sdegnati, dopo i fatti, ne abbiamo letti tanti».

Infine, un commento sulla richiesta di autonomia dalla FIGC richiesta dalla Lega Serie A: «Emerge sistematicamente, ma io penso che si debba mettere in condizione la Serie A di poter operare per migliorare le performance sportive e finanziarie nell’ambito della sostenibilità da garantire attraverso i controlli. Non credo tanto al distacco».