Nuova legge antiriciclaggio UE: nel mirino anche le società calcistiche

Sotto la lente di ingrandimento la compravendita di calciatori, i finanziamenti delle società calcistiche professionistiche, le sponsorizzazioni e tutte le operazioni con agenti o altri intermediari.

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(Photo by BERTRAND GUAY/AFP via Getty Images)

Martedì scorso, il Parlamento Europeo ha approvato una nuova regolamentazione in tema di antiriciclaggio con una appendice specificamente pensata per il mondo del calcio.

Come riporta l’edizione odierna de Il Sole 24 Ore, nel mirino delle autorità antiriciclaggio finiscono principalmente le operazioni di compravendita di calciatori, i finanziamenti delle società calcistiche professionistiche, le sponsorizzazioni e tutte le operazioni con agenti o altri intermediari.

Si tratta di un aggiornamento normativo autonomo e obbligatorio per tutti i 27 Paesi membri e auto applicativo entro i prossimi 36 mesi. Contemporaneamente è stata istituita la AML (Anti Money Laundering), che, come la nuova normativa, attende il vaglio del Consiglio, prima della pubblicazione sulla Gazzetta europea. Entrambi i provvedimenti nascono con lo scopo di chiudere gli ancora numerosi varchi ancora aperti sui flussi internazionali di denaro sporco.

Il calcio professionistico è il principale target perché, scrive il legislatore nelle premesse, ci sono motivi di urgenza per farlo «quali la popolarità mondiale del calcio, gli importi considerevoli, i flussi di cassa e gli interessi finanziari coinvolti, la prevalenza di operazioni transfrontaliere e, talvolta, gli assetti proprietari opachi».

Lo schema di intervento è quello classico dell’antiriciclaggio, vale a dire un controllo all’origine dei flussi finanziari, messo per legge in capo ai «soggetti obbligati» tenuti a monitorare, verificare e, nei casi sospetti, astenersi dall’operazione e segnalare alle autorità AML. Nell’elenco dei soggetti obbligati vengono così inseriti gli «agenti calcistici» e le «società calcistiche professionistiche», che diventano i guardiani dell’integrità finanziaria del sistema calcio e i “segnalatori” dei tentativi di riciclaggio via pallone.

UE antiriciclaggio società calcio – Gli obblighi di tutti gli attori coinvolti

L’obbligo di tracciare le operazioni con gli investitori, con gli sponsor, con gli agenti calcistici o gli altri intermediari e i trasferimento di calciatori, riguarderà tutte le società professionistiche con licenza di partecipazione ai campionati, a eccezione di quelle con fatturato inferiore a 5 milioni di euro (ma con la possibilità, per gli Stati membri, di alzare la guardia, anche in situazioni minori ma borderline).

Finanziatori, azionisti, sponsor, e gli stessi agenti dovranno sottostare a un’adeguata verifica dei propri potenziali clienti, che comporta non solo il dovere di sincerarsi dell’identità personale del contraente, ma soprattutto la ricerca del titolare effettivo, per «comprendere l’assetto proprietario e di controllo del cliente». Con l’ulteriore complicazione dei tempi moderni, caratterizzati dalle sanzioni internazionali contro Paesi ostili e oligarchi vari, che dovranno essere vagliate, con attenzione, dai nuovi soggetti obbligati.

Se l’“adeguata verifica” fallisce, scatta l’obbligo per agenti e/o presidenti di astenersi dall’affare, qualunque esso sia, e, soprattutto, quello di segnalare il tentativo di operazione sospetta. In caso di dubbi, società e agenti potranno rivolgersi alle UIF, tenute a rispondere entro tre giorni. Infine, per quanto riguarda le sanzioni per i trasgressori, queste saranno stabilite dai vari Stati, a patto che siano «effettive, proporzionate e dissuasive».