Calcio e intelligenza artificiale: Juventus, Google Cloud e Avanade a confronto allo Stadium

I temi approfonditi durante il panel “AI e cultura dell’innovazione nell’azienda moderna” nel corso dello Juventus Business Forum all’Allianz Stadium.

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L'Allianz Stadium, casa della Juventus (Photo by Claudio Villa/Getty Images)

L’intelligenza artificiale è entrata con forza nella nostra quotidianità. L’accesso a soluzioni di content creation basate su ChatGPT o l’interazione con immagini e video che sembrano reali sono esperienze sempre più frequentementi. Ma gli ambiti di applicazione di questa tecnologia sono ancora in parte inesplorati in molti settori, tra i quali anche il mondo del calcio. Un tema che è stato trattato in particolare nel corso dello Juventus Business Forum, evento che il 20 marzo ha visto protagoniste all’Allianz Stadium di Torino oltre 200 tra Partner e titolari di abbonamenti Juventus Premium Club tra il migliaio di aziende legate al club, con oltre 400 i professionisti presenti, e più di mille gli incontri one-to one, in una giornata di confronto e networking tra alcuni dei principali stakeholder bianconeri.

Nel corso della mattinata, infatti, è andato in scena il panel “AI e cultura dell’innovazione nell’azienda moderna”, moderato dal direttore di Calcio e Finanza Luciano Mondellini alla presenza sul palco di Giulia Celi, Key Account Manager di Google Cloud, di Emiliano Rantucci, Country Manager di Avanade Italia (una joint venture tra Accenture e Microsoft) e di Carolina Chiappero, Innovation Manager di Juventus, che ha introdotto il panel con un intervento relativo l’importanza, per l’azienda moderna, di lavorare alla creazione e diffusione di una sempre maggiore cultura dell’innovazione.

«Con questo termine si intende infatti – ha sottolineato Carolina – un contesto in cui la mentalità collettiva e le pratiche all’interno di un’organizzazione promuovano, accolgano e sostengano l’innovazione. È questo un ambiente indispensabile alla corretta introduzione di qualsiasi cambiamento e ciò diventa ancor più vero per l’introduzione di una tecnologia come l’AI che non solo consente “di fare cose” ma che consente “di fare cose” che fino a oggi sono state una capacità distintiva delle persone e quindi può generare diffidenza o approcci non corretti. L’Ai è certamente una risorsa, ovviamente anche per un Club calcistico e occorre dunque creare il giusto contesto per la sua introduzione».

Sono tante, infatti, le possibili applicazioni dell’intelligenza artificiale in ambito sportivo e in alcuni casi si stanno già utilizzando: basti pensare al caso del Liverpool, che sfrutta un’AI per andare in cerca dello schema perfetto sui calci d’angolo, ma anche all’utilizzo in maniera di analisi e predittiva legata agli infortuni. E tra gli esempi fatti c’è l’ipotesi anche di traduzione in altre lingue delle interviste video ai calciatori, con tanto di voce e volto identico.

«L’intelligenza artificiale ha un grande potenziale trasformativo in vari ambiti di applicazione. Ad esempio nel mondo dello sport può migliorare l’allenamento e le prestazioni degli atleti fornendo feedback e analisi personalizzati, oppure può arricchire l’esperienza dei tifosi con informazioni e approfondimenti in tempo reale sulla partita», ha spiegato Giulia Celi, Key Account Manager di Google Cloud che nel corso del suo intervento ha ripercorso quella che è stata di fatto la storia dell’innovazione a livello di intelligenza artificiale e i possibili sviluppi nei prossimi anni, oltre alle opportunità che può generare.

«L’intelligenza artificiale è già una realtà, sta rivoluzionando il nostro modo di lavorare e di interagire con clienti e cittadini, come è ampiamente dimostrato dai numerosi casi di applicazione concreta da parte delle organizzazioni. L’adozione tempestiva e strategica di questa tecnologia rappresenta un nuovo motore di sviluppo e conferisce vantaggi competitivi a coloro che ne abbracciano le potenzialità», ha aggiunto Emiliano Rantucci, Country Manager di Avanade Italia.

Ma tra i temi sono emersi anche quelli derivanti dai possibili rischi legati all’utilizzo dell’intelligenza artificiale, soprattutto in questo primo periodo in cui manca una profonda conoscenza dello strumento. Come nel caso, ad esempio, dei possibili pericoli legati ai segreti aziendali, nel caso di utilizzo troppo alla leggera di piattaforme in stile ChatGPT senza considerare le possibili conseguenze.