Dalla Premier League alla Serie A: gli stipendi degli arbitri in Europa

Dal massimo campionato inglese a quello italiano, ecco quanto ricevono i direttori di gara per arbitrare le partite dei più importanti tornei nazionali.

Riforma arbitri e giustizia sportiva
(Foto: Marco Luzzani/Getty Images)

Quali sono gli arbitri più pagati nei cinque principali campionati europei di calcio? La rivista statunitense The Athletic ha ottenuto una scomposizione degli stipendi, dei gettoni e dei bonus per gli ufficiali delle migliori cinque leghe europee, che è stata verificata incrociando i dati con le rispettive competizioni.

I risultati di questa analisi dicono che gli arbitri della Liga spagnola sono i più pagati tra le migliori competizioni nazionali in Europa. Il livello dei compensi è molto alto anche in Bundesliga (spinto dai gettoni più alti) e in Premier League, seppur con un divario più ampio tra le cifre più basse e quelle più alte. La Serie A occupa il quarto posto in questa particolare classifica, che si chiude con la Ligue 1 come fanalino di coda.

Quanto guadagnano gli arbitri – Gli stipendi in Serie A

Partendo dall’Italia, come raccolto da Calcio e Finanza lo scorso anno, i fischietti della Serie A percepiscono un minimo di 20.000 euro a stagione per la cessione dei diritti di immagine al primo anno di attività, fino ad arrivare a un massimo di 90.000 euro, sempre a stagione, per quanto riguarda gli arbitri internazionali.

Il gettone per una partita ammonta invece a 4.000 euro per il direttore di gara, mentre per l’addetto al VAR scende a 1.700 euro. Considerando sia la componente fissa (una media tra le cifre per ogni livello), sia i gettoni (su una base media di 20 presenze stagionali) un arbitro di Serie A può incassare mediamente 130.000 euro (quelli con il fisso più alto toccano i 170.000 euro).

Quanto guadagnano gli arbitri – I dati in Premier, Ligue 1 e Bundesliga

Guardando invece agli altri campionati, la Liga spagnola è quella che si posiziona più in alto di tutti. Secondo The Athletic, i direttori di gara percepiscono uno stipendio fisso intorno ai 150.000 euro e 4.900 euro per dirigere una partita. Gli addetti VAR si “fermano” invece a 2.500 euro. Considerando anche in questo caso una media di 20 partite a stagione e aggiungendo 25.000 euro di diritti di immagine (legati all’accordo con Wurth Group per la divisa) si arriva a circa 273.000 euro per chi dirige gli incontri.

La Liga è seguita dalla Bundesliga, campionato in cui si va da un minimo di 60.000 a un massimo di 80.000 euro annui di compenso fisso, passando da 70.000 euro come fascia intermedia, il tutto in base all’esperienza. In questo caso si aggiungono però dei gettoni maggiori: 5.500 euro per una partita diretta in campionato e 2.000 euro per un addetto VAR. In media, un direttore di gara del massimo torneo di calcio tedesco riesce dunque a incassare 180.000 euro.

Terzo posto per la Premier League, il torneo calcistico nazionale più ricco. I direttori di gara incassano in questo caso una somma fissa che va da 85.000 euro, passa per 120.000 euro e arriva a un massimo di 170.000 euro, a seconda del livello degli arbitri. A queste cifre si aggiungono 1.300 euro per partita o 1.000 euro (in caso di VAR). In questo caso – considerando sempre una media di 20 gare diretta – la media, sulla base anche dei compensi fissi, tocca quota 151.000 euro.

In Ligue 1, ultimo tra i top 5 campionati, gli arbitri sono pagati tra i 77 e i 78.000 euro come compenso fisso, somma alla quale si aggiunge un gettone che va dai 3.340 euro ai 3.360 euro. Per gli addetti VAR la somma è invece più bassa, nell’ordine dei 1.000 euro. In questo modo gli arbitri, con 20 partite in media dirette, possono incassare in media 144.000 euro.

Quanto guadagnano gli arbitri – Le coppe europee

Non va dimenticato che i direttori di gara incassano anche per le sfide europee, dalla Champions League alla Conference League. Secondo i dati ufficiali della UEFA sono tre le indennità che vengono riconosciute ai direttori di gara per una partita di Champions League:

  • 200 euro al giorno, calcolati dal giorno di partenza per andare ad arbitrare una gara a quello di rientro;
  • 200 euro una tantum (per spese quali trasporti locali, parcheggi, visti, hotel vicino all’aeroporto prima della partenza o dopo l’arrivo, ecc.);
  • L’indennità vera e propria per l’incontro da dirigere (qui la cifra cambia a seconda della categoria dell’arbitro e dal ruolo del componente della squadra arbitrale).

La UEFA distingue gli arbitri e gli assistenti in due categorie: first (quelli che percepiscono compensi inferiori) ed elite (quelli che percepiscono compensi superiori). Per questa seconda categoria, i compensi sono: 5.000 euro per un match fino agli ottavi di finale e 6.000 euro per le gare dai quarti di finale in avanti, finale compresa.