Il governo spagnolo: «Il Mondiale 2030 non è a rischio per il caso Rubiales»

L’ex presidente della Federcalcio spagnola, dopo il bacio non consensuale a Jennifer Hermoso, è finito nell’occhio del ciclone per presunte tangenti ricevute dall’Arabia Saudita nel corso del bando per la Supercoppa.

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Luis Rubiales (Photo by THOMAS COEX/AFP via Getty Images)

Il caso Rubiales è tornato prepotentemente alla ribalta in Spagna e nella giornata di oggi l’ex presidente della Federcalcio spagnola è stato preso in custodia dalla Guardia Civil appena atterrato sulla pista dell’aeroporto di Madrid e rilasciato in seguito alla sua deposizione sul caso di presunta corruzione per l’assegnazione all’Arabia Saudita della Supercoppa spagnola.

L’inchiesta in corso, nelle scorse settimane, aveva sollevato dubbi se fosse il caso di confermare la Spagna come uno dei paesi ospitanti per il Mondiale 2030, che vede anche Portogallo, Marocco, oltre a Uruguay, Paraguay e Argentina. Voci che il governo spagnolo ha voluto allontanare con forza, confermando come il paese si appresta a organizzare, insieme agli altri, la più prestigiosa competizione del calcio.

Felix Bolanos, ministro di Presidenza, giustizia e rapporti con il Parlamento, Felix Bolanos, ha dichiarato a diversi gionalisti spagnoli che gli chiedevano un commento sulle ultime novità accadute nel caso Rubiales: «La mera esistenza di questa operazione dimostra che le istituzioni democratiche e il sistema giudiziario funzionano e questa è una garanzia per l’organizzazione e la celebrazione di qualunque evento internazionale come il Mondiale di calcio. Dimostra che le forze di sicurezza dello Stato, la Procura e i giudici stanno facendo il loro lavoro, che è perseguire i reati e i delinquenti».