Borse, da Intesa a Stellantis: i titoli da maxi cedole che rendono fino al 10%

Piazza Affari si sta preparando alla distribuzione di circa 34 miliardi di euro: pieno di dividendi da Bpm, Intesa e non solo.

Stellantis primo semestre 2024
John Elkann, presidente di Stellantis (Foto: Ufficio stampa Stellantis)

Sta per arrivare la stagione dei dividendi. Tra aprile e giugno, la maggior parte delle società quotate a Piazza Affari che hanno annunciato dividendi agli azionisti procederanno alla distribuzione. Secondo le stime di Intermonte, gli investitori vedranno un flusso di cassa di circa 34 miliardi di euro nei loro conti correnti.

Come sottolineato da Il Sole 24 Ore, nonostante i recenti aumenti significativi nei mercati azionari, il rendimento dei dividendi raggiunge in alcuni casi il 10%. Il “dividend yield”, rapporto percentuale tra dividendi pagati per azione in un anno e il prezzo di mercato attuale dell’azione, si riduce al crescere del prezzo delle azioni e viceversa.

Se il mercato azionario dovesse rallentare dopo l’attuale periodo di crescita inarrestabile iniziato da ottobre, i rendimenti dei dividendi potrebbero aumentare ulteriormente. In ogni caso, gli investitori che hanno puntato su titoli europei con generosi dividendi potrebbero vedere i loro sforzi ripagati. Non tutte le società con dividendi più elevati provengono dal settore finanziario.

Anche se le banche dominano la classifica, ci sono altri settori industriali che ottengono posizioni rispettabili. Ad esempio, le prime quattro azioni italiane per rendimento dividendo appartengono a istituti di credito: Banco Bpm, Intesa Sanpaolo, Banca popolare di Sondrio e Bper banca (con rendimenti compresi tra il 9,29% e il 7,09%), seguite da Enel e Poste italiane (7%), Banca Mediolanum (6,79%), Italgas e Snam (oltre il 6,5%).

Di seguito, la classifica in ordine di rendimento (rapporto tra dividendi e prezzo di Borsa):

  1. Banco Bpm – 9,29%
  2. Intesa Sanpaolo – 8,98%
  3. Popolare di Sondrio – 8,20%
  4. Bper Banca – 7,09%
  5. Enel – 7,07%
  6. Poste Italiane – 6,99%
  7. Mediolanum – 6,79%
  8. Italgas – 6,68%
  9. Snam – 6,46%
  10. Mediobanca – 6,38%
  11. Eni – 6,12%
  12. MPS – 6,01%
  13. A2A – 5,86%
  14. Stellantis – 5,75%
  15. Azimut – 5,65%

Anche Stellantis offre un rendimento interessante (5,75%) nonostante l’eccezionale performance in Borsa (+150% da giugno 2022, +28% dall’inizio dell’anno). Osservando il panorama europeo, la classifica dell’Eurostoxx 50 è guidata da Intesa Sanpaolo, seguita da Nordea Bank, Bmw e Volkswagen. Le banche si distinguono per i dividendi grazie all’incremento dei tassi di interesse nell’Eurozona e a un’economia robusta che può sostenere tassi di interesse più elevati per i debitori.

Tuttavia, altri settori industriali si collocano bene nella classifica dei dividendi, come evidenziato dall’Indice Dax 40, che raggiunge massimi storici oltre i 18.000 punti. I dividendi evidenziano una differenza tra le Borse europee e Wall Street, con le prime che preferiscono distribuire dividendi mentre la seconda privilegia i “buyback” (riacquisto di azioni proprie), che rappresentano un altro modo per remunerare gli azionisti.

I buyback tendono a far crescere il valore nominale del titolo sottostante e consentono un rinvio fiscale fino alla vendita, il che li rende popolari a Wall Street. Recentemente, le società europee hanno iniziato ad adottare i buyback, seguendo l’esempio degli Stati Uniti. Nel 2023, in Borsa Italiana sono stati effettuati buyback per circa 13 miliardi di euro e si prevedono piani per oltre 10 miliardi nel 2024. Unicredit è una delle società più attive in questo senso, con un dividendo del 5,34% e un piano di buyback di oltre 3 miliardi. Anche a Wall Street, alcune aziende stanno combinando buyback con dividendi, come Meta che oggi distribuirà una cedola di 50 centesimi agli azionisti, la prima nella storia del gruppo.