Nuove strade per il calcio, l’azionariato popolare arriva in Parlamento

La proposta arriva dal presidente del gruppo della Lega alla Camera, Riccardo Molinari, e prevede una serie di punti per agevolare l’accesso dei tifosi al capitale della società, che sia dilettantistica o professionistica.

Azionariato popolare legge Camera
Carlo Cottarelli (Foto Samantha Zucchi Insidefoto)

Dopo aver visto l’approdo di importanti fondi di investimento nelle società sportive italiane, specialmente nel calcio, ecco che lo sport potrebbe presto conoscere un altro fenomeno molto importate come l’azionariato popolare.

A parte pochi esempi (con il tentativo più recente legato all’operazione Interspac, guidata dall’economista Carlo Cottarelli), in Italia tale forma di controllo da parte dei tifosi di una società è ancora agli albori, rispetto a esempi molto importanti in Europa. Come riporta l’edizione odierna di MF-Milano e Finanza, l’azionariato popolare compie un importante passo avanti, incassando il parere favorevole della commissione permanente alla Camera.

Il testo, ora al vaglio della commissione, vuole introdurre alcuni strumenti che coinvolgano i tifosi, rendendoli direttamente responsabili rispetto alla proprietà e all’organizzazione delle società sportive, che siano professionistiche o dilettantistiche. Tutto parte dalla proposta di Riccardo Molinari, presidente del gruppo della Lega alla Camera, ed emendata dalla Commissione, che prevede una serie di punti.

Azionariato popolare proposta Parlamento – I punti fondamentali

In primis, che tutte le società, in caso di azionariato popolare, passino da semplici associazioni a società a responsabilità limitata o a società per azioni. Inoltre, è definito che le società sportive a partecipazione popolare siano tali se rispettano una serie di condizioni come la distribuzione tra i soci, in misura non superiore al 50%, degli utili (fatto salvo quanto previsto per le società dilettantistiche), oppure l’obbligo di reinvestire almeno il 20% degli utili nel potenziamento del settore giovanile. È poi previsto che ciascun socio, associato o partecipante abbia diritto a un solo voto, qualunque sia il valore della quota o il numero delle azioni possedute.

L’idea del progetto normativo, oltre a quella di definire lo status degli enti di partecipazione popolare sportiva, è anche quella di consentire che vengano assegnate agli enti di partecipazione popolare una quota minima dell’1% del capitale del club, un rappresentante nel CdA, delle agevolazioni amministrative e anche dei bonus fiscali. Proprio per quest’ultimo sono previste agevolazioni quali la detrazione dall’imposta sui redditi delle persone fisiche pari al 30% dell’investimento sostenuto per la sottoscrizione delle quote di azione della società sportiva (per un importo massimo di 50.000 euro e per un periodo pari ad almeno tre anni).