La storia di Joe Barone: come era diventato il braccio destro di Commisso

Il patron viola lo ha nominato vicepresidente dei New York Cosmos nel 2017 e poi direttore generale del club viola nel 2019.

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Joe Barone e Rocco Commisso (Photo by Simone Arveda/Getty Images)

Joe Barone, direttore generale della Fiorentina, è scomparso oggi alla vigilia del suo 58esimo compleanno. Il dirigente viola non è riuscito a riprendersi dal malore accusato nella giornata di domenica nel ritiro dei toscani a poche ore prima della partita contro l’Atalanta, rinviata a data da destinarsi.

Barone è approdato in viola nel 2019 quando l’imprenditore italo-statunitense Rocco Commisso ha rilevato la proprietà del club dalla famiglia Della Valle. Un legame fra i due che ha radici ben profonde e che partono dalle prime esperienze di Barone in diverse banche degli Stati Uniti. Qui conosce Commisso che gli affida fin da subito ruoli operativi in Mediacom, azienda di telecomunicazioni statunitense alla base della fortuna del patron della Fiorentina.

E proprio per questa fiducia reciproca che Commisso nomina Barone direttore generale della Fiorentina e suo braccio operativo sempre presente a Firenze. I contatti fra i due erano giornalieri. Il mondo dello sport non era nuovo per Barone che ricopriva il ruolo di vicepresidente dei New York Cosmos, anche questi di proprietà di Commisso.

Come detto, dopo l’acquisto della Fiorentina, Barone è tornato stabilmente in Italia e ha gestito tutti i dossier più rilevanti per la proprietà, fino al nuovissimo, e da poco inaugurato, Viola Park, un preludio al sogno di Commisso ovvero il nuovo stadio della Fiorentina, lo scatto in avanti che Joe ha sempre curato nei dettagli, affrontando i non pochi problemi burocratici. Senza dimenticare, ovviamente, tutte le questioni riguardanti la prima squadra, sempre seguita da vicinissimo anche in trasferta, a partire dalle mosse di mercato, con la nomina di Vincenzo Italiano che ha portato la squadra alla finale di Conference League nella stagione scorsa.

Un amore scoccato fin da subito fra i tifosi della Fiorentina e Barone, che in una esultanza sul prato del Franchi ha urlato alla Fiesole: «Fiero di essere fiorentino», che lo ha portato dritto nel cuore dei supporters viola. Anche per questo si aggiudica il Premio Maestrelli per il suo lavoro nella stagione 2022-2023. Barone lascia la moglie Camilla, che lo ha seguito a Firenze, e i quattro figli Pietro, Salvatore Giuseppe e Gabriella e l’amatissimo nipotino  Giuseppe Tommaso. La camera ardente sarà proprio in quel Viola Park voluto fortemente da Barone e dal suo amico Commisso.