Elliott rinuncia all’acquisto di Currys: il fondo di Singer aveva offerto 900 milioni

L’ex proprietario del Milan ha presentato due offerte per l’azienda di commercio al dettaglio, entrambe respinte. Ora potrebbe inserirsi il colosso cinese dell’e-commerce JD.

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Paul Singer, fondatore di Elliott (copyright: Valeriano Di Domenico

Il fondo statunitense Elliott, ex proprietario del Milan e che ha poi fornito un vendor loan da 550 milioni a RedBird di Gerry Cardinale per l’acquisto del club rossonero, sarebbe vicino a rinunciare all’acquisto di Currys Plc. Causando così il crollo delle azioni del rivenditore di elettronica britannico e facilitando la strada a una possibile offerta da parte della cinese JD.com Inc. A riportalo è Bloomberg.

Elliott, di proprietà della famiglia Singer, ha affermato che «a seguito di molteplici tentativi di impegnarsi con il consiglio di amministrazione di Currys, tutti respinti», non era a conoscenza delle informazioni necessarie per presentare una terza offerta.

Alla Borsa di Londra, nella giornata odierna il titolo Currys Plc sta subendo una perdita maggiore del 7% con le azioni che hanno raggiunto un valore di 59,80 sterline (al cambio attuale, 69,62 euro). Una piccola risalita rispetto all’apertura che aveva fatto crollare il valore a circa 57 sterline con dopo un -11%. Prima dell’interesse di Elliott, il titolo Currys viaggiava su una quotazione di circa 47 sterline.

Il fondo statunitense aveva fatto due offerte da 62 e 67 sterline per azione, valutando la catena fino a 760 milioni di sterline (892,2 milioni di euro), ma entrambe sono state rifiutate da Currys, che ha affermato che la società vale sostanzialmente di più, come confermato dall’azionista di riferimento Redwheel.

Il prossimo ritiro di Elliott potrebbe aprire le porte al colosso cinese dell’e-commerce JD, che ha affermato che sta valutando se sottoporre a Currys, anche se per il momento non ne è stata formulata nessuna. Secondo le regole di acquisizione del Regno Unito, JD ha tempo fino al 18 marzo per annunciare l’intenzione di fare un’offerta.

Ora Elliott non potrà sottoporre una nuova offerta a Currys per almeno sei mesi, a meno che non ottenga l’approvazione del consiglio di amministrazione o non arrivi una proposta di acquisizione da parte di una società terza. Ed è per questo motivo che JD sta valutando con grande attenzione la giusta offerta da presentare, così da escludere un rilancio di finale di Elliott.