Inter-Napoli, divieto di vendita dei biglietti ai residenti in Campania

Il prefetto di Milano, Claudio Sgaraglia, ha evidenziato «che, dopo gli episodi di violenza occorsi nella serata del 26 dicembre 2018, il desiderio di vendetta è sempre molto attuale e concreto».

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(Foto: AFP via Getty Images)

Dopo la partita di Madrid contro l’Atletico, l’Inter di Simone Inzaghi è attesa dalla sfida casalinga di campionato contro il Napoli, che dovrà scendere in campo in Champions League martedì contro il Barcellona.

La squadra di Francesco Calzona per la gara di San Siro contro la capolista non potrà però fare affidamento sui propri tifosi residenti in Campania. Infatti, nella giornata odierna, il prefetto di Milano Claudio Sgaraglia ha fatto divieto di vendita dei biglietti ai tifosi residenti nella regione campana «in adesione alla determinazione del comitato di analisi per la sicurezza delle manifestazioni sportive del 7 marzo 2024 e sentito il questore, per preminenti ragioni di tutela dell’ordine, della sicurezza e dell’incolumità pubblica», sottolinea una nota della prefettura.

Il provvedimento prevede il divieto di vendita dei tagliandi ai residenti nella Regione Campania, anche se in possesso della tessera di fidelizzazione del Napoli, con l’esclusione dei residenti in Campania titolari della fidelity card dell’Inter. La vendita dei biglietti del settore ospiti è possibile per i soli possessori della tessera del Napoli, sottoscritta prima del 16 marzo 2024, e non residenti in Campania.

«Il comitato di analisi per la sicurezza delle manifestazioni sportive – si legge nel provvedimento emanato dal prefetto di Milano – ha evidenziato che, dopo gli episodi di violenza occorsi nella serata del 26 dicembre 2018, poco prima dell’inizio dell’incontro di calcio Inter-Napoli, quando la contrapposizione di gruppi interisti e partenopei sfociò nella morte per investimento di Daniele Belardinelli, leader dei gruppi ultras del Varese, gemellati con quelli dell’Inter, il desiderio di vendetta è sempre molto attuale e concreto anche alla luce di più recenti episodi di violenza verificatisi a Varese».

E per questo «l’incontro del 17 marzo 2024 potrebbe costituire, per i tifosi delle due squadre, occasione per porre in essere nuovi scontri o, comunque, atti improntati all’illegalità, con conseguenti ripercussioni sull’ordine e la sicurezza pubblica».