Il caso Gabriele Gravina che vede il presidente della FIGC iscritto nel registro degli indagati dalla Procura di Roma per autoriclaggio e appropriazione indebita, nasce dall’assegnazione del bando dei diritti tv della Lega Pro nel 2018. Fu il suo ultimo atto come numero uno della terza competizione professionistica italiana prima di candidarsi per la guida della Federcalcio.
Le indagini dei pm romani puntano a dimostrare come, in occasione di tale assegnazione, Gravina avrebbe ottenuto una provvigione per un contratto di consulenza proprio sui diritti tv della Lega Pro, attraverso una o più opzioni di vendita su una collezione di libri antichi di sua proprietà, legata a sua volta all’acquisto di un immobile a Milano per la figlia della compagna. Per dimostrare la sua estraneità, Gravina ha voluto farsi interrogare per portare la documentazione contabile e bancaria che andrebbe ad abbattere il castello accusatorio illustrato fin qui dall’accusa.
Ma, come riporta l’edizione odierna de Il Fatto Quotidiano, a spingere gli inquirenti a continuare le indagini è proprio la condotta tenuta dal successore di Gravina in Lega Pro, Francesco Ghirelli, su quel bando dei diritti tv. La collaborazione con Interregional Sports Group (ISG), finita sotto la lente di ingrandimento, nasce nell’estate 2018, sotto la supervisione di Gravina e del suo braccio destro Chiara Faggi. Ma arriva in porto a ottobre, a pochi giorni dalle elezioni per il presidente della FIGC, vinte appunto da Gravina.
Accordo Gravina bando diritti tv Lega Pro – Cifre e la presenza di un advisor come 2Mg Media
Erano tre i cardini di tale accordo: svolgere un’analisi trimestrale degli standard qualitativi della trasmissione delle partite del campionato; condurre un’attività di contrasto alla pirateria e studiare la realizzazione di una nuova piattaforma attraverso cui distribuire un proprio canale. Ma all’epoca era già presente un advisor sui diritti tv per la Lega Pro, la 2Mg Media di Marco Bogarelli e Giuseppe Ciocchetti, con cui la stessa ISG all’epoca collaborava in alcuni progetti. Lo stesso Bogarelli, nel 2019, verserà 350 mila euro a Gravina, per un’opzione sulla sua collezione di libri poi non esercitata. I soldi saranno restituiti, come dimostrato dallo stesso Gravina in sede di interrogatorio.
Per questa ulteriore consulenza a ISG, la Lega Pro accorda un corrispettivo di 250 mila euro a stagione per cinque anni, oltre i soldi già pagati a 2Mg Media. Una cifra di certo non secondaria per una lega che incassava 2,5 milioni all’anno di ricavi. Proprio questa consulenza fu poi messa sotto esame dalla stessa Lega Pro, come si può evincere dai verbali di Assemblea di quel periodo, guidato dalla presidenza Ghirelli.
Infatti, già nella stagione 2019/2020 l’accordo venne rinegoziato al ribasso, passando da 250 a 160 mila euro, per poi scalare nelle annate successive fino a un minimo di 75 mila, con un risparmio complessivo di circa mezzo milione. Nel 2021, poi, ci fu l’assorbimento da parte dell’advisor (la 2Mg Media di Bogarelli) delle attività di ISG. Il motivo? «Il contratto fu ritenuto non congruo», spiega una fonte dell’epoca.