Sale il livello di tensione fra la Lega Serie A, determinata ad aumentare il peso in consiglio federale, e la FIGC che, nel processo di rinnovamento del calcio, intende inasprire la parte relativa ai controlli finanziari. Se il presidente federale Gravina avanza per la propria strada puntando all’approvazione delle riforme grazie a Lega Pro e Dilettanti, il malcontento fra i presidenti cresce.
«Nelle federazioni dei 5 maggiori campionati viene garantito il diritto di intesa. È impensabile che alla serie A venga tolto con i voti della C e della D», le parole dell’amministratore delegato del Monza Adriano Galliani, riportate da Il Corriere della Sera.
«E se mai qualcuno proverà a farlo noi combatteremo con tutte le forze» ha aggiunto, lasciando aperta l’ipotesi di uno scontro in tribunale. Peraltro, sono in molti a osservare che dal 2006, con l’elezione di Franco Carraro, non viene proclamato come presidente federale una figura non proveniente da Lega Pro o Dilettanti.
Da Roma continuano a soffiare voci di una Serie A ridotta a 18 squadre. «Da vent’anni è a 20 squadre» ha proseguito l’amministratore delegato del club brianzolo. «È incomprensibile che per far giocare a due squadre il Mondiale per Club e a due o tre la Champions si facciano scomparire due club».