EURO 2032, la sfida di De Laurentiis: lavori al Maradona e Napoli "in esilio"

I contatti con il Comune sono già iniziati, anche se al momento non è stato scelto nessun progetto che preveda l’eliminazione della pista di atletica e l’avvicinamento delle tribune al campo.

De Laurentiis Scudetto errore
Aurelio De Laurentiis (Insidefoto.com)

Mentre si attende una risoluzione a breve termine della questione vigili, il Napoli e il Comune guidato da Gaetano Manfredi hanno iniziato a portare avanti il discorso legato del futuro dello stadio Diego Armando Maradona in vista degli Europei 2032. Un torneo che si disputerà tra Italia e Turchia e che dovrebbe dare slancio alla riqualificazione degli impianti del nostro Paese.

Come riporta l’edizione odierna de Il Mattino, il sindaco Manfredi e il presidente Aurelio De Laurentiis hanno iniziato ad aggiornarsi a vicenda in occasione della gara di andata degli ottavi di finale di Champions League contro il Barcellona, con la promessa di incontrarsi nelle prossime settimane. L’obiettivo è far diventare Napoli, e il Maradona, uno dei cinque stadi italiani che ospiteranno le gare del torneo continentale.

Per riuscire in questa missione c’è bisogno che la struttura di Fuorigrotta sostanzialmente venga ricostruita in buona parte a iniziare dall’eliminazione della pista di atletica. Più di un progetto, come dichiarato negli scorsi mesi dallo stesso De Laurentiis, è sulla scrivania del patron azzurro, ma ancora nessuno è stato presentato al Comune. Inoltre, va considerata l’esigenza di spostarsi in un altro stadio durante i lavori, quindi va individuato un impianto idoneo per le gare casalinghe del Napoli. Anche se la possibilità di rimanere al Maradona durante i lavori, con parte dello stadio chiuso, non è da scartare a priori, come accaduto con il Gewiss Stadium dell’Atalanta.

Ovviamente, lasciare totalmente libero l’impianto da parte del Napoli velocizzerebbe i lavori, mentre un uso in contemporanea con i vari cantieri obbligherebbe la tabella dei lavori a una serie di step più ristretti come portata e con durata più lunga. Quest’ultima pista fu percorsa nel 1990, in preparazione dell’ultimo Mondiale giocato in Italia.

Ma più di 30 anni la pista di atletica non era un problema da eliminare e non era necessario, contestualmente, avvicinare le tribune al campo, condizioni invece imposte dalla UEFA per ogni impianto scelto per ospitare una partita internazionale. La volontà di investire di De Laurentiis sarebbe di quelle forti, anche se lo farebbe per uno stadio il più moderno possibile e solamente dedicato al calcio.

Lavori Maradona EURO 2032 – Le intenzioni del Comune e i possibili stadi temporanei per il Napoli

Al momento, il Comune non vuole cedere il Maradona, ma sarebbe disponibile a una concessione abbastanza lunga (50 anni), vista anche la mole dell’investimento che si preannuncia consistente. Poi c’è il discorso stadio temporaneo. Le opzioni più verosimili portano a Bari e a Palermo. Entrambi hanno ottenuto la licenza UEFA, per eventuali partite nelle competizioni europee, e hanno una capienza abbondantemente sopra i 30mila posti, condizione necessaria per ospitare una partita di Champions o Europa League e Conference. Presenti anche altri standard quali parcheggi, sicurezza e vie di fuga di livello appunto europeo.

Più vicino, e nella stessa Regione, ci sarebbero Benevento e Avellino, ma al momento questi non hanno una licenza UEFA attiva e dovrebbero subire dei lavori per aumentare la capienza. Ci sarebbe l’Arechi di Salerno, ma questo è già oggetto di futuri e importanti lavori di ristrutturazione con la Salernitana, che presto dovrà affrontare lo stesso problema del Napoli.