«Il calcio è malato. Ma perché è malato? Perché l’economia del calcio è malata. Perché campionati e squadre non sono in grado di competere dal punto di vista finanziario. In questo modo, i campionati non sono produttivi abbastanza».
Ha esordito così il patron del Napoli Aurelio De Laurentiis, intervenuto al Business of Football Summit organizzato dal Financial Times e in corso di svolgimento a Londra tra il 28 e il 29 febbraio. Il numero uno dei partenopei ha parlato dei problemi del calcio europeo e delle difficoltà della UEFA nel garantire ricavi adeguati dalle sue competizioni.
«Quindi ogni volta che, ad esempio, la UEFA dice: ora in Champions League stanziamo 2,4 miliardi di euro, in Europa League più di 500 milioni di euro e in Conference League più di 238 milioni di euro, io lo capisco. Ma se tutte le squadre sono indebitate questo vuol dire che questa somma di denaro non è sufficiente», ha aggiunto ancora il numero uno del Napoli.
Dunque, secondo De Laurentiis «non è questo un calcio sostenibile. Non solo non è sostenibile, ma giochiamo anche tante gare. Quindi, quando questo accade, è come se buttassi tutto all’aria. Finisci per non attrarre più il pubblico», ha spiegato il patron del club Campione d’Italia in carica.