Da Stellantis a Ferrari, per Exor quasi un miliardo di dividendi dalle quotate

Incassi in crescita dai dividendi per la holding degli Agnelli-Elkann dalle società quotate in Borsa in attesa dei dati di CNH Industrial.

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John Elkann (Photo by Marco Luzzani/Getty Images)

Dividendi per quasi un miliardo di euro per Exor dai bilanci delle società quotate di cui è tra le principali azioniste. In attesa di CNH Industrial (che non ha ancora comunicato se distribuirà o meno dividendi in base ai risultati economici del 2023), nelle ultime settimane quattro delle principali società quotate legate alla holding degli Agnelli-Elkann (azionista di maggioranza anche della Juventus) hanno confermato ufficialmente la distribuzione di dividendi nel 2024.

Nel dettaglio, chi verserà la maggior parte dei dividendi è Stellantis, il gruppo automobilistico nato dalla fusione tra FCA e Peugeot, di cui Exor è il principale azionista con il 14% delle azioni e di cui John Elkann è presidente. Stellantis ha chiuso il 2023 con un utile netto in crescita dell’11% a 18,625 miliardi grazie a un fatturato salito a 189,544 miliardi di euro (da 179,592 miliardi). Agli azionisti verrà versato un dividendo ordinario complessivo pari a 6,6 miliardi di euro agli azionisti, con un aumento del 53% rispetto ai 4,3 miliardi di euro del 2022. Il dividendo che sarà proposto è di 1,55 euro per azione ordinaria, circa il 16% in più rispetto all’anno precedente, soldi che finiranno anche nelle casse della holding degli Agnelli-Elkann. Nel dettaglio, Exor possiede infatti il 14,4% di Stellantis, pari a 449.410.092 azioni. In particolare, così, Exor dovrebbe incassare circa 696 milioni come dividendo legato a Stellantis per il 2023, rispetto ai 467 milioni circa del 2022 e ai 550 milioni del 2021.

Una quota rilevante di dividendi sarà incassata anche dall’ultima operazione corposa realizzata da Exor nei mesi scorsi, ovverosia l’acquisto di una quota pari al 15% in Philips. L’azienda con sede in Olanda, una macchina da dividendi per i suoi azionisti (3,7 miliardi distribuiti negli ultimi cinque anni), ha confermato la politica dei dividendi anche per il 2023: in particolare, i soci riceveranno 0,85 euro per azione. Exor possiede il 15,25% della società, pari a 139.297.503 azioni: l’incasso per la holding degli Agnelli-Elkann sarà quindi pari a 118,4 milioni di euro.

Una quota rilevante sarà versata come dividendi anche da Ferrari. Nella serata di ieri infatti il CdA della società di Maranello ha infatti proposto “una distribuzione di dividendo a favore dei possessori di azioni ordinarie pari a 2,443 Euro per azione ordinaria, in aumento del 35% circa rispetto all’anno precedente, per una distribuzione complessiva di circa 440 milioni di Euro”. In particolare, così, Exor dovrebbe incassare circa 108,5 milioni come dividendo legato a Ferrari per il 2023, rispetto agli 80,4 milioni circa del 2022 e ai 60,5 milioni del 2021.

Infine, anche Iveco distribuirà un dividendo pari a 0,22 euro per azione, che garantirà quindi ad Exor (che possiede il 27,06% della società) un incasso da dividendo pari a 16,14 milioni di euro. Resta tuttavia da attendere anche la decisione del CdA di CNH Industrial, che ha reso noti nei giorni scorsi i numeri legati al bilancio 2023 senza tuttavia specificare se saranno distribuiti o meno dividendi agli azionisti.

In attesa quindi di CNH, Exor è già certa di ricevere, a livello complessivo, circa 940 milioni di euro in dividendi dalle società quotate Stellantis, Philips, Ferrari e Iveco per l’anno 2023, rispetto agli 800 milioni incassati da Stellantis, PartnerRe (poi ceduta ufficialmente il 13 luglio 2022), CNH Industrial e Ferrari per l’anno 2022.

I dividendi per Exor dalle quotate sono quindi così suddivisi:

In teoria, quindi, considerando che la cassaforte di famiglia Giovanni Agnelli BV possiede il 53,6% di Exor, gli Agnelli-Elkann potrebbero intascare circa 500 milioni dalle loro quotate quest’anno, anche se bisognerà valutare in seguito se e quanto di questo dividendo dal nuovo gruppo sarà poi distribuito da Exor agli azionisti.

Come è strutturato l’azionariato della Giovanni Agnelli BV? Dopo l’ultimo riassetto, la Dicembre (legata al ramo degli eredi Giovanni Agnelli e guidata da John Elkann) ha incrementato fino al 39,7% il controllo sulla società di diritto olandese. A seguire troviamo il ramo di Maria Sole che è il secondo azionista con l’11,2%, mentre gli eredi di Umberto Agnelli, rappresentati da Andrea Agnelli e dalla sorella Anna, hanno un pacchetto di loro proprietà sceso dopo gli ultimi aggiustamenti all’8,9%.

  • Dicembre (John Elkann e eredi Giovanni Agnelli) – 39,7%
  • Ramo Maria Sole Agnelli – 11,2%
  • Ramo Umberto Agnelli (Andrea Agnelli e Anna Agnelli) – 8,9%
  • Ramo Giovanni Nasi – 8,7%
  • Ramo Laura Nasi-Camerana – 6%
  • Ramo Cristiana Agnelli – 5,05%
  • Ramo Susanna Agnelli – 4,7%
  • Ramo Clara Nasi-Ferrero di Ventimiglia – 3,4%
  • Ramo Emanuele Nasi – 2,5%
  • Ramo Clara Agnelli – 0,28%
  • Azioni proprie – 8,2%

La Giovanni Agnelli BV ha come unico investimento quello in Exor. La holding, guidata da John Elkann che è il CEO, negli ultimi anni ha diversificato i suoi investimenti, puntando in particolare su moda, tecnologia e salute (ultimo investimento corposo in Philips), accanto alle controllate storiche come Juventus, Ferrari e Stellantis (nata dalla fusione tra FCA, ex Fiat, e Peugeot), passando anche da CNH e Iveco, oltre alle startup e agli investimenti attraverso Lingotto e Ventures.