Agnelli, l'eredità contesa: «Quei conti offshore nascosti a Margherita»

La figlia dell’Avvocato e di Marella Caracciolo ha avuto la conferma di un capitale “nascosto” fra gli 800 milioni e 1 miliardo di euro.

Eredità Agnelli decisione
John Elkann (Foto: Pier Marco Tacca/Getty Images)

Le indagini degli inquirenti della Procura di Torino in merito all’eredità dell’Avvocato Gianni Angelli e della moglie Marella Caracciolo si stanno concentrando prevalentemente all’estero, con particolare attenzione alle società che vedono coinvolti gli eredi (John, Lapo e Ginevra Elkann) nei cosiddetti paradisi fiscali.

Come riporta l’edizione odierna de Il Messaggero, queste società erano state nascoste alla figlia della coppia e madre degli Elkann, Margherita Agnelli, quando ha firmato l’accordo per l’eredità del padre con la contestuale rinuncia a ogni pretesa di quella della madre. Per questo Marella ha continuato ad avere la residenza in Svizzera, visto che in Italia l’accordo tra le parti non è legale, per via della presenza della “legittima” nell’ordinamento giuridico italiano. E anche la questione residenza è stata sollevata da Margherita Agnelli.

Conti offshore Agnelli – La testimonianza dell’ex legale di Margherita

«Noi non eravamo al corrente di nulla, né avevamo strumenti per accedere a conti e società di “outremer” (oltreoceano, ndr), ha sentenziato l’avvocato milanese Luigi Emanuele Gamna, che fu uno dei due legali che per conto di Margherita Agnelli e seguì la trattativa che il 2 marzo del 2004 la portò a siglare con la madre, a Ginevra, un accordo sull’eredità paterna: rinunciò a tutto in cambio di 1,3 miliardi di euro. Solo successivamente, infatti, ha scoperto che c’erano conti esteri e società offshore, con sede in paradisi fiscali, riconducibili a sua madre.

Le indagini degli inquirenti, non ancora concluse in merito alle società offshore, hanno evidenziato «l’esistenza di ulteriori beni, produttivi di reddito, derivanti dall’eredità del senatore Giovanni Agnelli (deceduto il 24 gennaio 2003, ndr), detenuti – si legge nel decreto con cui è stata perquisita, tra gli altri, la residenza anagrafica di John Elkann – da società terze collocate in paradisi fiscali, di cui Marella Caracciolo è risultata essere titolare effettiva».

Da qui nasce l’iscrizione nel registro degli indagati di John Elkann, insieme al commercialista di famiglia Gianluca Ferrero (attuale presidente della Juventus) e Robert Von Groueningen, per presunte irregolarità fiscali, derivanti appunto dalla mancata segnalazione di capitali, costituenti reddito, nelle vari dichiarazioni usate per pagare le tasse in Italia, sostenendo che la residenza, che a questo punto potrebbe essere fittizia, della madre Marella fosse in Svizzera e non nel Bel Paese.

Ma se l’avvocato Gamna difendeva gli interessi di Margherita, ora a Rimini ha presentato un esposto contro di lei per diffamazione. Nonostante a Procura di Rimini abbia chiesto l’archiviazione, Gamna ha presentato opposizione e a maggio ci sarà l’udienza davanti al gip.

La figura di Siegfried Maron rafforza i sospetti di Margherita Agnelli. Visto che il consulente personale di Gianni Agnelli le confermò direttamente la presenza di capitali nascosti nei vari paradisi fiscali per un valore calcolato tra gli 800 milioni e 1 miliardo di euro. Per questo Margherita nel 2007 citò in giudizio davanti al tribunale di Torino, oltre a sua madre, Maron e gli altri due stretti collaboratori di suo padre, Franzo Grande Stevens e Gianluigi Gabetti, allo scopo di ottenere il rendiconto dei beni. Gabetti è morto nel 2019, tre mesi dopo Marella. Mentre lo studio legale di Grande Stevens, a Torino, è stato perquisito dalla Finanza l’8 febbraio scorso in quanto al 95enne, presidente onorario della Juventus, sono risultate essere (o essere state) riconducibili tre società fiduciarie oggetto dell’inchiesta.