Dopo la brutta parentesi legata alle dimissioni dalla Juventus e ai processi sul fronte della giustizia sportiva e di quella ordinaria, Andrea Agnelli ha visto spegnersi su di sè (almeno per il momento) la luce dei riflettori. Agnelli ha spostato le sue attività personali di investimento in Italia, con particolare attenzione all’economia green, la famosa transizione energetica su cui molti hanno investito in questi anni.
Come riporta l’edizione odierna di ItaliaOggi, la holding personale di Andrea e della sorella Anna, Lamse SpA (della quale Calcio e Finanza ha svelato i conti al 31 dicembre 2o22), ha concentrato i suoi investimenti nel settore energetico pulito. La partecipazione principale è il 31,01% detenuto nella Fiee Sgr, specializzata nel settore delle energie green e guidata dall’ex numero uno dell’Enel, Fulvio Conti, che ne è presidente con due amministratori delegati, Raffaele Melloni e Andrea Marano che ne sono anche azionisti di maggioranza.
La Fiee Sgr ha lanciato anche in questi anni due fondi chiusi, il Fondo Italiano per l’Efficienza Energetica e l’Italian Energy Efficiency Fund che sono anche essi partecipati indirettamente dalla holding di Andrea Agnelli attraverso due società semplici. La Fiee Sgr, come fatto dai due fondi chiusi, ha investito e in parte anche disinvestito in numerose società specializzate in «efficienza energetica, generazione da rinnovabili, elettrificazione, integrazione, e in comunità energetiche».
Una di queste, la Plt energhia srl è stata venduta a Eni Plenitude per 900 milioni di euro realizzando una notevole plusvalenza. Nel portafoglio oggi c’è ancora City Green Light Srl, che è il primo operatore privato nel settore della illuminazione pubblica in Italia, e Comat Servizi Energetici SpA, uno degli operatori leader nell’efficientamento energetico di circa 3 mila condomini nel Nord Italia.
Lamse SpA controlla anche la maggioranza del capitale di una altra società, la Investimenti industriali. Attraverso questa partecipazione i due fratelli Agnelli controllano quasi totalmente la Fabric Invest Srl, che a sua volta ha in portafoglio da anni una quota del 4,8% della Liberty Zeta Ltd. Quest’ultima è una holding londinese specializzata nella moda di lusso, i cui azionisti di maggioranza sono cinesi che hanno preso la cittadinanza britannica. Nel consiglio di amministrazione della Liberty ltd dal 2016 sedeva anche l’ex premier italiano Enrico Letta fino al marzo 2021.