Sarà una chiusura d’anno frenetica quella che attende i club di Serie A. Il massimo campionato italiano non si ferma per le festività e le squadre scenderanno in campo tra il 29 e il 30 dicembre per la 18esima giornata, per poi ripartire già il 2 gennaio del nuovo anno con i restanti ottavi di finale di Coppa Italia (protagoniste Milan, Atalanta, Roma e Juventus).
Non soltanto il campo. Le società avranno anche gli occhi puntati sul mercato, per capire come rinforzare le rose durante la sessione invernale. Tutto ciò mentre la Serie A rischia di perdere un’arma non di poco conto proprio sul fronte dei trasferimenti: il Decreto Crescita. Si tratta della norma che consente anche agli sportivi professionisti di beneficiare di sgravi fiscali al momento del loro trasferimento in Italia.
In pratica, la legge prevede vantaggi fiscali per chi sposta la propria residenza in Italia, con i redditi prodotti nel nostro Paese che vengono pesati solo al 50% in termini fiscali, con l’obbligo di essere stati residenti all’estero nei due periodi d’imposta precedenti al trasferimento in Italia, l’obbligo di permanenza per due anni dopo il trasferimento e lo svolgimento dell’attività lavorativa prevalentemente nel territorio italiano.
Decreto Crescita rinnovi – Abolizione da gennaio
Una norma – introdotta il 1° gennaio del 2020 – che ha consentito in questi anni ai club italiani di rendersi maggiormente competitivi sul mercato, potendo offrire – a parità di stipendio lordo rispetto agli altri mercati – ingaggi netti di alto livello. Tuttavia, il Governo ha deciso di mettere fine a queste agevolazioni e, allo stato attuale, la norma sarà eliminata a partire dal 1° gennaio del 2024.
La Serie A, nel frattempo, si sta battendo per evitare un’abolizione che, secondo la Lega, avrebbe conseguenze “nefaste”. Questo perché, secondo i club, si darebbe il via a un circolo vizioso con un aumento dei costi, una perdita di competitività e una potenziale conseguente riduzione dei ricavi. Va comunque ricordato che l’abolizione riguarderebbe solo i nuovi contratti (e non quelli in essere, che manterrebbero i benefici fino a scadenza), tra i quali anche gli eventuali rinnovi.
Decreto Crescita rinnovi – L’accelerazione in vista di gennaio
Per questo motivo le società non vogliono perdere tempo, e in molti casi stanno cercando di definire eventuali prolungamenti entro il 31 dicembre, così da mantenere gli sgravi fiscali quantomeno dove possibile. E’ il caso per esempio del centrocampista dell’Inter Henrikh Mkhitaryan (scadenza a giugno 2024), ma lo stesso discorso si potrebbe dire per i milanisti Olivier Giroud (anche lui in scadenza a giugno) e Mike Maignan (anche per il portiere si parla di rinnovo da tempo).
E ancora il laziale Felipe Anderson (scadenza al 30 giugno 2024), ma anche lo juventino Moise Kean (il contratto scade nel 2025, ma un rinnovo ora consentirebbe di ridurre l’ammortamento e mantenere gli sgravi sullo stipendio) e per finire il tecnico della Roma José Mourinho. I 7 milioni netti percepiti attualmente avrebbero un peso decisamente maggiore se un eventuale rinnovo di contratto dovesse arrivare oltre il 31 dicembre.
Insomma, non ci sarebbe da sorprendersi se nei prossimi giorni fossero finalizzati alcuni accordi importanti, con un conseguente risparmio per i club. Una giocata d’anticipo – valida anche per eventuali acquisti in vista del mercato di gennaio, da finalizzare il prima possibile, con spostamento della residenza fiscale entro il 31 dicembre – in attesa di capire se il pressing della Serie A, e del suo “insider” Claudio Lotito al Senato, produrrà gli effetti sperati.